Sono felice, niente mi fermerà. Mi sto facendo strada verso casa.
Così recita la traduzione del ritornello di Go Solo, singolo del cantante-scrittore e compositore inglese Tom Rosenthal. E a pensarci bene, calza a pennello per descrivere personalità e animo di Nico Valsesia, probabilmente l’atleta amatore di endurance più conosciuto in Italia (e non solo). Una vita per lo sport e nello sport, titolare di un negozio di ciclismo a Borgomanero (Novara), Nico è un maestro di sci, organizzatore di eventi sportivi come la Red Bull K3 (prima competizione di “triplo chilometro verticale”) – tanto per citarne uno – che ospita numerosi atleti internazionali di specialità che vengono in Italia per scoprire la bellezza delle Alpi Graie, e credente/praticante dell’endurance nelle sue più diverse sfaccettature. Le sue imprese ultra nella corsa e nel ciclismo sono prima di tutto dei viaggi, solo in apparenza folli, che nascondono passione, divertimento e voglia di conoscere il mondo e guardarlo negli occhi ogni volta in un modo diverso. Patagonia, Bolivia, Tibet, India, America, e poi Cile, Isole Canarie, Africa e Argentina, sono solo alcuni dei luoghi attraversati da Nico, con gli sci, in sella alla sua bicicletta o di corsa, e ogni viaggio ha lasciato un segno (e anche qualche record). “I record – dice Nico Valsesia – arrivano davvero per caso. Prima di tutto c’è la voglia di fare una cosa perché mi piace farla, e poi farla per bene, prepararla al meglio con l’obiettivo di vivere una esperienza indimenticabile. Se poi arriva anche il riscontro del tempo, sono ancora più contento.. ma non è la mia priorità.” E questo, a nostro avviso, è un bel modo di vivere lo sport!
Ciao Nico, grazie per averci dedicato qualche minuto. Quando ti sei accorto di avere dentro di te la voglia di scoprire il mondo in un modo così diverso?
Credo che molti di voi ricordino Fogar, Mike Horne o Walter Bonatti. Ecco, proprio loro che riempivano le riviste e gli scaffali delle librerie mi hanno fatto appassionare ai viaggi e alle avventure fin da bambino. Mi attirava questo modo di viaggiare e di scoprire il mondo, perché mi sembrava l’unica maniera di scovare luoghi lontani ed incontrare persone con usi e culture differenti dalle nostre. Per me il viaggio è questo, lento e vicino alle persone, al pari di chi ti ospita. Per questo ritengo la bici il mezzo perfetto per viaggiare, né troppo lento, per consentirti di fare molta strada, né troppo veloce per perdersi i dettagli.
Sci, ciclismo e corsa in montagna. Tre sport completamente diversi, anche dal punto di vista dell’allenamento, ma uniti da un comune denominatore: gambe e testa. Come riesci a coordinare gli allenamenti di tre discipline diverse nella tua giornata?
Lo sci (e mi riferisco prettamente allo sci-alpinismo), sport puramente invernale, occupa quella parte della stagione dove, a causa delle condizioni atmosferiche, le uscite in bicicletta diminuiscono. Inoltre, dalle mie parti la Natura è sempre molto generosa con la neve, dunque è bene sfruttarla al meglio! Diciamo che in inverno è più salutare sciare che pedalare. Il resto dell’anno invece lo passo pedalando per la maggior parte del tempo, sia perché – per quello che mi riguarda – è meno traumatico dal punto di vista articolare, sia perché ultimamente mi sono concentrato un po’ di più sulle attività in bici, anche se la corsa in montagna è quella che mentalmente mi appaga di più. In quelle occasioni perdo la cognizione del tempo e, se non fosse per le mie articolazioni che mi dicono di tornare verso casa, potrei correre per giorni senza sosta e senza accorgermi di nulla.
Da diverso tempo ti alleni anche con il MagneticDays. Com’è cambiato il tuo approccio all’allenamento con l’utilizzo del nostro sistema e quanto ha influito e influisce sulla tue prestazioni?
Nel Novembre del 2017 alcuni amici mi fecero provare il MagneticDays dopo aver provato a convincermi per un po’. Uso questa espressione perché mi è sempre pesato allenarmi al chiuso, specie con i classici rulli per bici. L’ambiente esterno – per quello che mi riguarda – è fondamentale. Mi stimola e mi fa amare ciò che faccio, ed è un qualcosa di impagabile. Prima di MagneticDays mi allenavo saltuariamente in inverno sui classici 3 rulli perché erano quelli meno noiosi per me, però mai più di 30 minuti per sessione. Non ero convinto inizialmente verso questo cambio ma poi, un po’ spinto dalla curiosità e un po’ dalla voglia di saperne di più, ho deciso che dovevo provare. Ricordo che la prima volta dovetti spingere in modo pazzesco sui pedali per stare al passo del programma che era stato preparato appositamente per me dai Coach MD. Da quel momento è stata subito una sfida e cosa c’è di meglio se non una sfida per allenarsi al massimo? La cosa fantastica è stata capire subito che per fare variazioni di ritmo, ripetute, lavori di potenza, resistenza, etc. non dovevo pensare a nulla se non seguire il ritmo della pedalata. Pensavo a quanto fosse bello avere la mente libera, pedalando fino allo sfinimento senza dover pensare quando aumentare o diminuire l’intensità, senza un cronometro, senza un orologio, solo seguendo il ritmo che passo passo mi veniva imposto dallo strumento. Fin dal primo allenamento ho capito che MagneticDays poteva essere davvero lo strumento ideale per me. Da quel momento non l’ho più mollato. Oggi non lo considero più un rullo da utilizzare solo quando è freddo o è brutto tempo, ma uno strumento d’allenamento incredibile da utilizzare sempre, in ogni momento della stagione. Le sessioni durano mediamente un’ora e il tempo vola letteralmente! Scendi da lì che sei spremuto per bene, hai fatto fatica, una fatica vera, percepibile in ogni parte del tuo corpo, una fatica appagante, vera, proficua. E cosa c’è di meglio per migliorare negli sport di fatica, se non la fatica stessa? La bicicletta, lo sci-alpinismo e la corsa in montagna, o nello specifico ultracycling e ultra running, non sono sport per chi ama il divano e gli aperitivi, ma per chi ama la fatica, per chi sta bene sentendo male alle gambe con il sudore che ti cola dalla fronte. Dopo due mesi che utilizzavo MagneticDays ho percepito e constatato enormi miglioramenti, in termini di forza espressa e resistenza. Il riscontro l’ho avuto immediatamente nello sci-alpinismo e poi, in primavera, in maniera netta sulla bicicletta.
In una impresa delle tue quanto conta avere la possibilità di fare lavori di qualità come quelli con MagneticDays? E qual è la tua percezione fisica in ogni allenamento? Una preparazione specifica indoor, indipendentemente dalla stagione, può davvero, secondo te, essere determinante per una gara?
Dopo un inverno trascorso tra sci-alpinismo e allenamenti con il MagneticDays, devo ammettere con tutta sincerità che da tempo non ero così in forma. La quota con gli sci e i ritmi alti con MagneticDays mi hanno fatto arrivare in ottime condizioni, prima per il record Genova-Monte Rosa e 10 giorni dopo alla ITALY DIVIDE, gara di quasi 1000 km e 25000 metri di dislivello, tutti pedalati su terreni molto sconnessi tra cui la Via degli Dei e i Monti Lessini con la Gravel Bike. E’ stato un vero azzardo però mi sono divertito da matti e, nonostante le quattro forature e la rottura del cavo del cambio, ho vinto e stabilito il record della gara abbassandolo di 4 ore, per un totale di 64 ore. Un mese dopo ho vinto anche il Tuscany Trail, non abbandonando mai il MagneticDays neanche nella stagione più calda. A luglio invece ho partecipato alla INCA DIVIDE. Mi hanno fermato solo gli acciacchi fisici purtroppo.. anca e ginocchia non ne volevano proprio sapere. Nonostante questo piccolo stop però, ho già ripreso a pedalare e, per tenermi il più possibile in forma senza stare troppe ore sulla strada – almeno fino a dopo l’operazione che mi aspetta – continuo a darci dentro con questo grande sistema di allenamento!
Adesso siamo curiosi di conoscere i tuoi prossimi viaggi. Quali sfide ti aspettano? C’è un consiglio che vuoi dare a tutti coloro che vogliono cimentarsi in piccole imprese personali?
L’unica che definirei impresa sarebbe quella di riprendere al 100% al più presto dopo l’intervento di fine ottobre, per il resto mi piace definirle avventure. A gennaio sarò in Ecuador a scalare un po’ di montagne e in primavera, oltre a fare qualche gara di endurance con la mia Gravel Bike, mi piacerebbe proseguire il progetto From Zero to, aggiungendo questa volta un nome inquietante ma al tempo stesso stimolante.. Everest! Non mi piace mai dare consigli a chi non me li chiede espressamente e, anche in quel caso, sono sempre un po’ restio perché ritengo che ognuno di noi, per capire le cose nel profondo, debba fare il proprio percorso, fatto di errori, delusioni e soddisfazioni. Posso però dirvi però con certezza di fare sempre ogni cosa che scegliete con il massimo impegno, grande entusiasmo e soprattutto con una sfrenata passione! Se non vi riesce questo, allora avete sbagliato qualcosa.
Qualche tempo fa abbiamo incontrato Waldimir Belli, protagonista del ciclismo degli anni a cavallo tra il 1993 e il 2000. Insieme a lui abbiamo parlato di allenamento indoor e allenamento sui rulli, anche in virtù della sua esperienza professionistica legata a uomini come Pantani, Chiappucci, Gotti, Berzin, Tonkov, che hanno scritto pagine di sport indimenticabili. Wladimir Belli, bergamasco doc, scalatore, oggi Direttore Sportivo nel ciclismo professionistico e commentatore sportivo per Eurosport, in quegli anni era chiamato “regolarista”, protagonista delle top ten nelle grandi corse a tappe, specialmente al Giro d’Italia. Una vita per il ciclismo, prima da professionista – dove ha partecipato a cinque edizione del Tour de France, tredici del Giro d’Italia e quattro della Vuelta – e poi da uomo di esperienza al servizio degli amatori e di tanti appassionati.
Da ex professionista di ciclismo hai avuto la possibilità di pedalare su qualsiasi tipo di rullo. Cosa ti ha colpito principalmente del sistema di allenamento indoor MagneticDays?
Anzitutto la pedalata, molto simile a quella su strada, cosa non semplice per dei classici rulli per bici. A livello muscolare poi, la sensazione è davvero molto simile a quella che si percepisce su strada. La semplicità di utilizzo inoltre, è un altro plus da non sottovalutare. Il fatto che non si utilizzi il cambio fa si che l’atleta si concentri solo ed esclusivamente sul gesto atletico. E’ uno strumento molto preciso che fornisce dati reali che permettono di identificare in maniera accurata come un atleta pedala in quel momento. Personalmente, MD offre la bella possibilità di allenarsi senza preoccuparsi di nulla, con parametri accurati e tutti misurabili. E non dimentichiamo il rapporto qualità/prezzo, che è molto competitivo.
Qual è il tuo uso principale del MagneticDays?
Il sistema di allenamento sui rulli MagneticDays mi dà la possibilità concreta di poter effettuare tutti i lavori che su strada non sono riproducibili per una serie di situazioni che cambiano continuamente. Oltre ad allenarmi personalmente, lo utilizzo anche per fare test e preparare tabelle di allenamento per tanti atleti che seguo. Ho due studi di consulenza biomeccanica e preparazione atletica in provincia di Bergamo, e il supporto di MD è fondamentale per il mio lavoro perché riesco a osservare in tempo reale le differenze in termini di wattaggio. E poi penso anche a tutte quelle persone che, per esempio, abitano in zone dove i primi strappi in salita arrivano dopo 70 km. MD permette davvero di fare un lavoro completo con dei cambi di passo importanti durante tutto il workout.
L’allenamento indoor sui rulli per bici MagneticDays: il consiglio di Wladimir Belli
Suggerisco di effettuare l’allenamento indoor sui rulli MD 3 volte a settimana nel periodo autunno/inverno e abbinare 1 uscita su strada (compatibilmente con il clima). In 50 minuti di workout si riesce a fare un lavoro di pura qualità senza dover esasperare l’allenamento aumentando il numero di ore ed esporsi a potenziali infortuni.
Rilasciata la versione 6.0.7 del software PC MD Training – scaricabile nella sezione APP del nostro sito – che corregge alcuni piccoli bug di esecuzione e sostituisce la precedente versione 6.0.5.
J-BIKE è una delle ultime novità targate MagneticDays. Lanciata per la prima volta sul mercato asiatico nel 2017, include nella sua parte principale la tecnologia performante del JARVIS, che gli permette di mantenere e riaffermare tutte le caratteristiche che distinguono i sistemi MD rispetto ai competitor. Più che una semplice bike indoor, la J-BIKE è un sistema completo e altamente performante per l’allenamento di alta qualità creato per venire incontro alle esigenze di centri fitness e wellness che richiedono sempre più un prodotto dedicato.
Tra gli atleti che si allenano con il sistema MD e che hanno scelto di allenarsi anche con la J-BIKE c’è Chiara Sacco, Team Italia Master Canottaggio e fresca Campionessa Italiana in Tipo Regolamentare Canoino Femminile, che questo weekend (5-6 Ottobre) parteciperà ai Campionati Italiani di Coastal Rowing in programma a Mondello (Palermo).
Il design è stato curato dall’architetto toscano Gianfranco Caprai, specializzato in design di prodotto. La J-BIKE, programmabile anche per lavorare in multi sessione, risulta uno strumento utilissimo per le palestre che possono monitorare in tempo reale i miglioramenti dei propri clienti attraverso dati reali, riproducibili nel tempo e ricavati dai singoli utenti sui quali vengono costruiti allenamenti su misura.
Il mondo dell’indoor sta cambiando e MagneticDays segna il passo dell’innovazione. Ogni giorno di più.
La storia del ciclismo italiano affonda la sue radici in Sicilia. Era il 1907 infatti, quando si svolse la prima competizione a due ruote sul suolo italico, il Giro di Sicilia (8 tappe per un totale di 1300 km), che anticipò di due anni la prima edizione (1909) del Giro d’Italia, nato proprio sull’onda del successo siciliano. Una regione, la Sicilia, che negli anni ha scritto alcune delle pagine più belle del ciclismo epico. In ordine di tempo, ci viene in mente quella del messinese Vincenzo Nibali (oggi uno dei più forti ciclisti al mondo) alla Milano Sanremo di quest’anno.
A 6,5 km dal traguardo, Vincenzo Nibali attacca sull’ultimo falsopiano impostando un rapporto lunghissimo, nessuno ha la forza di seguirlo. Scollina il Poggio da solo con un vantaggio di 15 secondi e si lancia verso la conquista di un sogno, non si volta mai, nonostante dalle retrovie ci sia un determinato inseguimento da parte di Matteo Trentin, seguito dalle squadre dei velocisti al lavoro per Elia Viviani, Caleb Ewan e Arnaud Démare. La Milano Sanremo parla italiano, 12 anni dopo l’ultimo successo tricolore.
E di Messina è anche Marco Sgarrella, Tecnico Allenatore II° livello FCI, Tecnico Velosystem III° livello e Direttore Sportivo della Asd Team Nibali, che con il ciclismo e i giovani ha un legame molto forte. Il centro diretto da Marco – BiciFit Biomeccanica Velosystem – è il punto di riferimento messinese per la biomeccanica che da alcuni anni si affida ai rulli per bici MagneticDays come supporto ulteriore per migliorare la qualità dei suoi servizi.
Ciao Marco, come nasce il progetto BiciFit?
BiciFit nasce dalla mia grande passione per la bicicletta ereditata da mio padre Giovanni, ciclista messinese dal 1956 fino alla categoria allievi. Sono salito in sella fin da giovanissimo, prima nelle categorie giovanili e poi in quelle amatoriali. L’attività di BiciFit focalizza la sua l’attenzione alla biomeccanica applicata alla bicicletta, essendo centro accreditato LabVelò Velosystem. Inoltre, come Pro Shop ufficiale CIOCC ISB, realizziamo bici personalizzate e/o su misura, e siamo centro ufficiale MagneticDays per la preparazione atletica, con test e programmi di allenamento. Fiore all’occhiello della nostra attività è l’officina della bici, gestita da mio papà, che mette a disposizione dei clienti la sua grande esperienza, passione e professionalità.
Messina è diventata capoluogo del ciclismo anche grazie alle imprese di Vincenzo Nibali. Che rapporto hai con lui e com’è nata l’idea di creare un gruppo sportivo dedicato ai giovani?
I giovani sono la base per la pratica e lo sviluppo del movimento ciclistico e lo sport in generale. Proprio per questa ragione il nostro Vincenzo Nibali, con la famiglia, la moglie Rachele, il Team Manager Lillo La Rosa e il DS Giuseppe Cipriano, hanno messo in piedi questo “progetto giovani” costituendo la Asd Team Nibali Messina, coinvolgendomi fin da subito nel supporto al team nelle vesti di tecnico. Ho accettato con molto entusiasmo questo incarico pur consapevole della grande responsabilità che ho verso i ragazzi prima di tutto e poi verso la squadra, ma al tempo stesso sono anche molto felice di poter dare un forte contributo, anche in considerazione del fatto che per seguire i ragazzi e i clienti del centro ho scelto il sistema di allenamento sui rulli MagneticDays, metodologia HTT inclusa, ritenendola davvero efficace dopo averla testata ed utilizzata negli ultimi tre anni. I ragazzi della Asd Team Nibali vengono seguiti sotto tutti i punti di vista, dalla meccanica alla biomeccanica, dai programmi di allenamento all’alimentazione, con l’obiettivo di fargli fare un’esperienza di vita ancor prima che sportiva. Non abbiamo l’obiettivo di farli diventare campioni, a noi basta vederli pedalare e divertirsi. E’ questo il nostro unico scopo: renderli felici in bici. Un’altra caratteristica del nostro team poi, è quella di proporre stage e scambi culturali con l’obiettivo di far vivere da vicino la nostra realtà.
Da quanto tempo utilizzi i rulli per bici MagneticDays e come hanno cambiato il tuo modo di lavorare?
Come accennato poco fa utilizzo MagneticDays da circa tre anni, e continuo ad utilizzarlo sia perché la metodologia si basa su dati oggettivi e ripetibili che mi permettono di sviluppare test e piani di allenamento sui rulli con risultati tangibili e confrontabili nel tempo, sia perché questi risultati si ottengono con uno strumento certificato, e questo ottimizza tempi e metodi di lavoro. Il mio prossimo progetto è quello di un centro specializzato per ciclisti e triatleti, un bike training center dove l’atleta/cliente potrà allenarsi con MagneticDays ed usufruire di servizi plus come massaggi, sauna, rigenerazione muscolare e nutrizione, il tutto sviluppato con il supporto di specifici professionisti con un unico obiettivo, quello di dare all’atleta/cliente un servizio completo mettendo a disposizione strumentazione scientifica efficace targata MagneticDays.
Con l’inizio della stagione indoor arriva la Special Edition MagneticDays, la serie speciale in total black grande nelle prestazioni e ricercata nell’aspetto, autografata da grandi campioni del triathlon e dell’endurance. Su questi esemplari di JARVIS è stata apposta la firma di quattro punte di diamante dello sport italiano che hanno adottato la rivoluzionaria metodologia di allenamento MagneticDays per la propria preparazione atletica: Alessandro Degasperi, Martina Dogana, Nico Valsesia e Marta Bernardi, atleti che hanno deciso di “mettere la firma” sulla sicurezza di una metodologia scientifica volta al miglioramento dell’efficienza e delle prestazioni.
Alla forma già perfettamente studiata nel dettaglio per fornire massima efficienza e precisione durante l’esecuzione degli allenamenti, è stato dato un tocco in più in un’inedita versione total black per un numero limitato di esemplari. Saranno solamente 15 infatti i JARVIS autografati per ogni special edition, prenotabili fin da ora con un versamento di 50 € tramite il nostro shop online e disponibili dal 15 ottobre prossimo.
“Il perché di questa Special Edition – fa sapere l’azienda in una nota – è racchiuso tutto nello stile e nella passione di MagneticDays, la stessa che hanno questi grandi atleti per la loro disciplina di riferimento. Abbiamo dunque pensato ad una edizione speciale da dedicare ai loro fan in occasione delle festività natalizie, offrendo un prodotto dalle alte qualità tecniche in serie limitata, simbolo di una partnership prestigiosa.”
Contribuire alla realizzazione della strategia dell’Unione Europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, favorendo la coesione economica, sociale e territoriale. E’ questo l’obiettivo strategico del POR CREO 2014-2020 della Regione Toscana, dove MagneticDays è stata selezionata con il suo Progetto Bio MagneticDays – sviluppato in R.T.I. (Raggruppamento Temporanea di Impresa) – per portare un’esperienza pluri quinquennale sviluppata nel mondo dell’allenamento indoor per il ciclismo a diventare uno strumento scientifico validato per essere utilizzato anche nel settore medico-riabilitativo.
“L’obiettivo che ci siamo dati con la partecipazione a questo bando – sottolinea l’azienda – era di puntare a migliorare quanto già esistente e proposto al mercato, mettendo a punto modelli tecnologici adatti ad essere utilizzabili in ambito riabilitativo, sperimentando anche due prototipi di sistemi di allenamento indoor da utilizzare in acqua. Siamo molto felici che la qualità di MagneticDays – che si è sempre distinta fin dai suoi primi passi per l’attività di ricerca e sperimentazione ad oggi unica e fortemente innovativa – sia stata riconosciuta anche a livello Europeo.”
Il Progetto Bio MagneticDays
Il Progetto “Bio MagneticDays” – che ha vinto il bando cofinanziato dal POR CREO della Regione Toscana – è frutto di un partenariato di aziende proveniente da settori diversi ma sinergici (meccanica di precisione, meccanica aerospaziale e ferroviaria, elettronica e medicina) e vanta la collaborazione attiva di due Università di eccellenza – Pisa (Facoltà di Medicina e Dipartimento di Cardiologia per la messa a punto dei protocolli di test e rilevazione dei dati e per la loro successiva validazione scientifica) e Verona (Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Scienza del Movimento per tutta la parte riabilitativa). Ma è anche, e soprattutto, frutto delle esperienze e dell’entusiasmo dei tanti utilizzatori del sistema hanno creduto in uno strumento per l’allenamento ciclistico indoor unico nel suo genere, realizzato su basi scientifiche, e per questo applicabile anche ad altri ambiti al di fuori di quello sportivo. Cardiopatici, diabetici, traumatizzati e obesi, sono solo alcuni dei soggetti interessati a sfruttare tutte le potenzialità di un sistema come MD che permette di poter controllare il movimento della pedalata in maniera precisa, in ordine dello 0,5 Newton.
La più alta tecnologia nel gesto più semplice del mondo
Il Progetto Bio MagneticDays porterà il JARVIS a diventare uno strumento che soddisferà sia le esigenze della ricerca scientifica che quelle della medicina riabilitativa, partendo dallo studio della meccanica a secco e in acqua. Mentre il primo sarà una evoluzione, per quanto in gran parte incisiva, di quanto già disponibile nel sistema MD, il secondo è uno studio completamente nuovo e, ad oggi, non sperimentato né dal nostro gruppo di aziende né tanto meno dai nostri principali competitor. Nel gesto più semplice del mondo, come può essere quello del pedalare, sono racchiuse tutte le migliori strategie per ottenere una erogazione di potenza mirata senza tralasciare componenti che poi vanificherebbero il risultato ottenuto. Una rivoluzione per la nostra azienda (come quella iniziata anni fa con la creazione di un nuovo prodotto per il ciclismo) che si affaccia con entusiasmo e competenza nel mondo della medicina riabilitativa. Ed è solo l’inizio, un’altra opportunità di ricerca e sperimentazione anche grazie al POR CREO della Regione Toscana.
E’ online la nuova release 2.3.0 della App MD WiFi (già disponibile per iOS e Android) che include le seguenti novità:
Aggiunta l’icona di controllo della soglia di frequenza cardiaca
Aggiunta la simulazione delle curve in modalità “gara”
Aggiunta target virtuale in modalità “gara”
Aggiunta la funzione raggruppamento degli allenamenti per tipologie
Migliorata la visualizzazione dei dati nella schermata dell’allenamento
La realtà del Paraciclismo, profonda sia dal punto di vista umano che sportivo, è in grado di raccontare imprese emozionanti che rimangono scolpite nella mente e nei cuori di chi ha la fortuna di poterle vivere in prima persona. Federico Sannelli, Paolo Bettinelli e Federico Locatelli sono tre giovani professionisti che con impegno, studio e passione hanno dato vita al progetto OTB Cycling Improving Performance, centro all’avanguardia di Melegnano (Milano) focalizzato sulla preparazione atletica di sport paralimpici, ciclismo, running e triathlon, attraverso l’utilizzo dell’unico strumento scientifico per l’allenamento indoor: i rulli per bici MagneticDays.
Ad oggi, oltre agli atleti non vedenti, il Paraciclismo comprende anche quelli con paralisi cerebrale, amputazioni e altri handicap fisici. Gli atleti gareggiano su biciclette, tricicli, biciclette tandem o handbike in base alle caratteristiche ed al grado della loro disabilità. Il programma delle gare di Paraciclismo prevede prove di sprint, inseguimento individuale, cronometro di 1000 metri, gare su strada e cronometro su strada sia individuali che a squadre.
Ciao Federico e grazie per questa piccola intervista! Quali sono le differenze, in termini di preparazione atletica, tra un atleta di handbike ed uno di ciclismo?
Potremmo discutere per ore prima di rispondere a questa domanda. Il mondo dello sport Paralimpico richiede una capacità di personalizzare il lavoro da proporre agli atleti che poche volte abbiamo riscontrato nel ciclismo praticato da normodotati. Ogni atleta, anche se della stessa categoria, è diverso dall’altro. Le espressioni di potenza sono naturalmente ridotte rispetto al mondo dei normodotati e questo implica un’attenzione maniacale nella stesura dei ritmi di allenamento. Molte volte aumentare di soli 10 Watt implica il passaggio da un’andatura lenta ad un’altra impegnativa. Sbagliare il dosaggio dei carichi di lavoro non può provocare solamente stanchezza o overtraining, ma può creare infezioni alle vie urinarie, sovraccarichi alle articolazioni e altri disturbi, tutti condizioni che posso vanificare il lavoro di mesi.
OTB Cycling è stato uno dei primi centri a scegliere i rulli per bici MagneticDays. Come e quanto vi aiutano nella gestione delle preparazioni degli allenamenti?
Come accennato poco fa, il ciclismo Paralimpico prevede espressioni di potenza ridotte rispetto al ciclismo praticato da normodotati. Avevamo di conseguenza la necessità di trovare uno strumento che ci garantisse la massima precisione e la massima libertà di azione. Volevamo poter impostare qualsiasi protocollo di test senza nessun tipo di limitazione, e MagneticDays rispondeva a tutte queste caratteristiche, contribuendo notevolmente nella preparazione dei nostri atleti. Successivamente abbiamo iniziato ad utilizzare il sistema MD non solo per la valutazione funzionale dei nostri clienti ma anche per effettuare allenamenti specifici, test sulla frequenza di pedalata per le prove a cronometro o per la riabilitazione di atleti infortunati che dovevano rientrare alle gare il prima possibile. I rulli MagneticDays ci permettono di svolgere qualsiasi tipologia di lavoro garantendo sempre la massima precisione ed affidabilità. Per il mondo del ciclismo paralimpico e per il metodo di lavoro OTB queste sono caratteristiche fondamentali.
Quali sono stati fino ad ora i tuoi risultati più importanti?
Sicuramente entrare a far parte della Nazionale Italiana di Paratriathlon in qualità di tecnico è stata una grandissima soddisfazione, così come quella di poter partecipare alle principali competizioni internazionali e alle qualificazioni per le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dove con i nostri atleti abbiamo ottenuto 5 medaglie d’oro, 1 d’argento e 1 di bronzo.
Come viene pensato un allenamento per un atleta di handbike con i rulli per bici firmati MagneticDays?
Utilizziamo il sistema MagneticDays principalmente in 3 differenti modi: per la valutazione funzionale degli atleti (handbikers e ciclisti), per le prove di critical power (o allenamenti specifici a potenze costanti per preparare al meglio le prove contro il tempo) e per effettuare lavori specifici ad alte intensità dove le variazioni di ritmo sono molto frequenti. Nella valutazione funzionale possiamo impostare qualsiasi tipologia di protocollo, creando in questo modo dei test specifici per ogni singolo atleta basandoci sul livello di disabilità e sulle capacità personali. Abbiamo sperimentato i rulli per l’allenamento indoor di MagneticDays per preparare alcune gare a cronometro, impostando prove a carico costante, prove di sopportazione del carico e test sulla frequenza di pedalata ideale in base alla potenza espressa. Siamo riusciti a trarre importanti informazioni che abbiamo sperimentato successivamente in velodromo e poi in strada. Per quanto riguarda gli allenamenti ad alte intensità impostiamo dei protocolli di lavoro con numerose variazioni di ritmo, sia watt che rpm. In questo modo l’atleta riesce a concentrarsi solamente sul lavoro e sulla fatica senza distrarsi da altri fattori esterni. Abbiamo notato che molti allenamenti di questo tipo vengono eseguiti meglio in laboratorio utilizzando MagneticDays piuttosto che in strada.
I momenti di formazione sono sicuramente una delle caratteristiche vincenti di OTB Cycling. Qual è la vostra idea di allenamento?
In tanti ci hanno chiesto e ci chiedono quale sia il nostro metodo di allenamento. Rispondiamo sempre che un vero e proprio metodo OTB non esiste. OTB Cycling vuole offrire un servizio di coaching, ovvero affiancare un professionista ad ogni singolo atleta che intervenga e si confronti sull’allenamento, sul calendario gare, su questioni tecniche e tanto altro. Riteniamo che ogni atleta si unico e diverso da tutti gli altri clienti, quindi cerchiamo di personalizzare al 100% il lavoro da proporre. Abbiamo un rapporto molto stretto con i nostri clienti perché riteniamo che lo scambio di informazioni e di dati sia essenziale per raggiungere traguardi importanti. Cerchiamo e vogliamo curare ogni singolo dettaglio per raggiungere l’obiettivo che ci prefiggiamo.
La bicicletta a scatto fisso è un altro modo di vivere la passione per le due ruote. La particolarità? Avere un solo rapporto a disposizione e nessun meccanismo di ruota libera. La pedalata quindi segue il movimento della ruota posteriore. E’ impossibile pedalare “a vuoto” all’indietro e tantomeno smettere di pedalare, a meno che non si voglia rallentare bruscamente l’andatura.
Lo sapevate che il MagneticDays permette di utilizzare anche le bici a scatto fisso?
Basta tirare il sistema di blocco nella direzione del pacco pignoni fine allo scatto di fine corsa. Una volta in posizione di blocco, il sistema permette l’utilizzo della bici a scatto fisso. Un plus unico al mondo nei sistemi di allenamento indoor che dimostra ancora una volta la grandissima adattabilità del JARVIS a qualsiasi tipo di esigenza delle due ruote.
Il triathlon vive il suo momento più alto nei mesi di Settembre e Ottobre con i mondiali di mezza e lunga distanza che riuniscono migliaia di amatori da tutto il mondo come Riccardo Casini, maremmano doc, che grazie all’allenamento sui rulli Jarvis MagneticDays è stato il primo grossetano dopo 40 anni a centrare la qualificazione alla gara delle gare, l’IRONMAN World Championship di Kona (Hawaii). “L’allenamento per il triathlon – dice Riccardo – in Maremma trova il suo habitat naturale. Nuoto, bici e corsa sono le tre discipline che fortunatamente riesco ad allenare avendo a disposizione un mare fantastico, dei percorsi molto vari per paesaggio e tipologia di difficoltà, e zone dove poter correre liberamente, anche a stretto contatto con la natura.”
La Maremma – che spesso però viene erroneamente associata solo al grossetano ma comprende una vasta area geografica tra la Toscana e il Lazio di circa 5000 km² affacciata sul Tirreno – vuol dire mare, con le sue spiagge, i suoi fondali e i suoi paesaggi, ma fa rima anche con Natura, grazie ai suoi Parchi, alla flora e alla fauna, da sempre vanto di una delle regioni più belle d’Italia, la Toscana, tra le più outdoor d’Italia che per tanti aspetti ricalca un po’ l’ambiente naturale di Kona. Lo sanno bene i triatleti e tutti gli sportivi che scelgono proprio la Toscana come meta per le loro vacanze e allenamenti outdoor. E lo sa bene proprio Riccardo, quarantenne di Grosseto tesserato con la Triathlon Grosseto A.S.D. che il 13 Ottobre prossimo all’edizione numero 40 del mondiale IRONMAN dopo aver conquistato la slot grazie all’ottimo piazzamento nell’IRONMAN Barcellona 2017. Riccardo sarà il primo grossetano dopo 40 edizioni a partecipare a Kona insieme ad altri tremila amatori provenienti da tutto il mondo.
Nel 2016 la tua prima lunga distanza IM a Klagenfurt. Cosa è cambiato da allora?
A dire il vero non sono cambiate molte cose per quanto riguarda la voglia di fare sport e di allenarmi in compagnia con i miei amici. Se Klagenfurt è stato un salto nel buio come gara (nel primo IRONMAN non sai mai quali sono i limiti del tuo corpo e della tua mente) Barcellona è stata la conferma che dopo 6/7 ore di gara quello che maggiormente conta se hai fatto un buon allenamento è la capacità di soffrire e di regolare lo sforzo durante l’arco di tutta la gara. Venti giorni prima della gara mi sono bloccato di schiena e sono stato costretto a 15 giorni di stop, quindi sono arrivato alla gara non preparato come allenamento ma molto riposato e molte determinato mentalmente; se a questo aggiungiamo che a 5 km dalla fine della bike sono stupidamente caduto su un dosso incrinandomi due costole, posso dire con certezza che la volontà di arrivare al fatidico tappeto rosso abbia preso il sopravvento sulle fatiche fisiche.
Nel 2018 è cambiato quasi tutto; sapere un anno prima che potrai partecipare a Kona ti accompagna quotidianamente. Ho cercato di ottimizzare gli allenamenti facendoli incastrare tra lavoro e famiglia. Per questo la decisione di acquistare il miglior strumento per gli allenamenti indoor: il Jarvis di MagneticDays. Da gennaio non ho perso un allenamento malgrado il brutto inverno 2018 e ho ottimizzato gli allenamenti settando subito la nuova bici e modificando il mio modo di andare in bici aumentando di 8/10 la cadenza. Con la primavera ho iniziato ad alternare allenamenti indoor mirati ad uscite outdoor con i miei compagni di squadra, e la differenza rispetto agli altri anni è stata subito evidente.
Kona non è il tuo primo “risultato utile”. Sei riuscito anche ad accedere al mondiale di Samorin, in Slovacchia, sponda Challenge Family, e al mondiale IRONMAN 70.3 di Port Elizabeth, in Sud Africa. Qual è stata a tuo parere la chiave di volta per riuscire a centrare questi obiettivi in breve tempo?
Sicuramente il 2018 è stato un anno molto positivo, cambiando la metodologia di allenamento e non perdendo mai durante il periodo invernale nessun sessione in bici grazie al Jarvis, mi sono trovato già in forma ad inizio stagione, con un 4° posto di categoria al Challenge di Roma e qualifica per il mondiale di Samorin, e il 2° posto al 70.3 di Pescara con qualifica al mondiale di Port Elisabeth.
Da giugno la preparazione è stata poi programmata per la gara di metà ottobre che prevede un percorso bike molto impegnativo per le particolari condizioni climatiche; ho iniziato ad alternare 1-2 allenamenti outdoor con almeno 1 allenamento a settimana sul mio Jarvis per ottimizzare la pedalata e perfezionare i ritmi e la cadenza. Inoltre, ho iniziato anche ad effettuare dei combinati specifici Jarvis-corsa per abituare il corpo ai primi km a piedi dopo la bici. Ho trovato un valido supporto nel Coach MagneticDays che mi segue, Alex Corsini, che giornalmente mi ha inviato feedback sull’allenamento appena svolto. In questi ultime settimane ho scaricato il percorso di Kona e proverò ad effettuare la parte più dura sul Jarvis, simulando il percorso fino al giro di Hawi.
Che ruolo hanno avuto ed hanno i rulli Jarvis MagneticDays nel tuo allenamento per il triathlon? E come influiscono sul tuo rendimento?
Beh, direi che sono stati un ottimo strumento per rafforzare la base nel periodo invernale e di perfezionamento del gesto tecnico una volta presa dimestichezza con la nuova metodologia di allenamento. Sono riuscito, grazie ad allenamenti specifici studiati da Alex Corsini, a modificare nel giro di qualche settimana il mio modo di pedalare aumentando sensibilmente la cadenza e “risparmiando” la gamba per la frazione di corsa.
L’allenamento indoor sui rulli viene spesso visto come un limite invece che come parte integrante di una programmazione. Quali sono i tuoi tre consigli per chi vuole avvicinarsi all’indoor nel triathlon?
1. Avere uno strumento altamente performante e calibrato come il Jarvis. Diciamoci la verità.. l’allenamento indoor sui rulli per bici “normalmente” è molto noioso e poco incisivo!
2. Avere la possibilità di lavorare su parametri calibrati alla perfezione sulle proprie esigenze, attraverso allenamenti specifici creati su misura e con continui cambi di ritmo, è tutta un’altra cosa!
3. Sicuramente non è né noioso e né ripetitivo, ma vario e soprattutto altamente performante. Le sessioni che mi sono state programmate non durano più di 1 ora e 10/15 compreso riscaldamento e defaticamento; quindi, anche facilmente programmabili durante una giornata “normale” prima di andare a lavoro o durante la pausa pranzo, o la domenica mattina prima di uscire con la famiglia. Inoltre, la silenziosità e la facilità di spostamento del Jarvis ti consentono tranquillamente di posizionarlo e di usarlo in casa senza disturbare i familiari. Sembra una cosa da niente ma anche questo è un grande plus!
Rilasciata la versione 6.0.5 del software PC MD Training – scaricabile nella sezione APP del nostro sito – che corregge alcuni piccoli bug di esecuzione e sostituisce la precedente versione 6.0.2.