Dall’area scientifica all’applicazione pratica, il passo è breve. Anche nel ciclismo. Tra i nuovi strumenti a supporto della ricerca scientifica applicata al ciclismo, possiamo senz’altro inserire il JARVIS, molto più di un semplice rullo per bici. La nostra idea di “rullo”, infatti, è sempre stata quella di creare un vero e proprio laboratorio scientifico che permettesse di spaziare dall’allenamento personalizzato alla ricerca. Proprio in quest’ultimo campo, non è nuovo l’utilizzo del JARVIS in questi anni da parte di diversi gruppi di ricerca universitari italiani. L’ultimo lavoro in ordine di tempo è quello apparso qualche giorno fa sull’ultimo numero della rivista americana The Journal of Strength and Conditioning Research (JSCR), pubblicato da un gruppo di ricerca che ha visto coinvolti l’Università di Brescia, il centro di ricerca Eurac di Bolzano, il Marathon Sport & Medical Center di Brescia e l’Università Telematica San Raffaele di Roma.
Partendo dal presupposto che le prestazioni nelle gare ciclistiche di lunga durata possono essere valutate con diversi parametri derivanti da analisi in laboratorio e su strada, lo studio (dal titolo Functional Threshold Power Field Test Exceeds Laboratory Performance in Junior Road Cyclists) ha messo a confronto i risultati dei test di valutazione della potenza di soglia (FTP) in indoor con quelli in outdoor, prendendo come riferimento un campione di giovani ciclisti su strada dell’età media di 17 anni.
L’utilizzo dei rulli JARVIS MagneticDays nella valutazione dei parametri fisiologici oggetto dello studio
Una squadra di giovani ciclisti su strada ha eseguito un test incrementale indoor sui rulli per bici JARVIS MagneticDays, per determinare i parametri fisiologici (4 millimoli e potenza massima aerobica) e prove indoor a potenza costante. Inoltre, entro i 15 giorni successivi, sono stati svolti anche test all’aperto della durata di 20 minuti, su una salita di 7 km con pendenza dal 5.4% al 6,7%, e ad almeno 24 ore di distanza dalla rilevazione in indoor.
Nonostante l’utilizzo diffuso tra ciclisti professionisti e dilettanti, non è ancora chiara la relazione tra l’FTP e i confini tradizionali dell’intensità dell’esercizio. Questo studio è stato uno dei pochi a valutare la FTP sul campo, nonché il primissimo a coinvolgere giovani ciclisti su strada su una notevole pendenza in salita.
I risultati dello studio spiegati dal Coach MD Luca Bianchini
A spiegarci i risultati di questo lavoro scientifico è il Coach MD Luca Bianchini: “Da questo studio si evince che la potenza rilevata in laboratorio e quella sulla strada sono diverse. In termini percentuali parliamo di una differenza di circa il 14% di potenza. Come riportato nello studio, infatti, i fattori ambientali sono quelli che incidono maggiormente sulla comparazione dei test indoor e outdoor. Il motivo per cui preferiamo fare i test in indoor è perché ci sono meno fattori di disturbo durante l’esecuzione. Se in outdoor – prosegue Coach Bianchini – ogni girono è diverso da quello successivo, non tanto per il percorso, ma per le condizioni ambientali (es: temperatura e umidità), in indoor queste condizioni sono più stabili. Il motivo per cui si testa in laboratorio è perché ci sono solo le variabili individuali a modificare l’esito del test, escludendo così molte altre variabili che ne influenzano il risultato.
I Coach MagneticDays considerano sempre queste variabili e con l’utilizzo del JARVIS riusciamo ancor di più a limitarle. Parliamo, infatti, di uno strumento che ci garantisce la stessa misurazione nel tempo. Inoltre, utilizzando sempre il medesimo protocollo, la comparazione dei dati ha una altissima accuratezza e affidabilità. Non pretendiamo che ogni ciclista abbia una stanza/laboratorio dedicata al JARVIS (anche se sarebbe bello, sorride), ma con questi accorgimenti possiamo monitorare le condizioni dell’atleta escludendo le variabili maggiormente influenti. Ovviamente, dobbiamo avere anche dei parametri outdoor per poter comprendere appieno le caratteristiche dell’atleta, attraverso l’analisi degli allenamenti outdoor. Per esempio, chiedendo all’atleta di pedalare la sua salita preferita al massimo che può. In questo modo, grazie alla letteratura scientifica a supporto dell’esperienza, riusciamo a confrontare le condizioni prestative dell’atleta.
A mio parere, la continua interazione tra esperienza e scienza, coach e atleta, azienda e mercato, permette al JARVIS di evolversi ancora di più e in maniera potenzialmente infinita, alla metodologia di allenamento di essere sempre più personalizzata e, soprattutto, permette un miglioramento continuo dei nostri atleti”.
La nuova piattaforma di intrattenimento video per il ciclismo indoor di MagneticDays, MDVIDEO.TV, continua ad arricchirsi di nuovi contenuti. Da pochi giorni, infatti, è online la nuova stagione de LA RUBRICA DI ALEX, un ciclo di appuntamenti in compagnia del Coach MD Alex Corsini per approfondire aspetti tecnici e pratici legati al mondo dell’allenamento indoor e outdoor. Nella puntata zero, ospiti i Coach MD Simone Buracchi e Luca Bianchini.
“La nostra piattaforma video continua ad offrire sempre più contenuti di qualità – ha detto il CEO MD Marco Sbragi – ed è per questo che abbiamo voluto dedicare anche una stagione all’approfondimento tecnico con i nostri Coach”.
“Dall’area scientifica all’applicazione pratica: nuovi strumenti per la ricerca e l’allenatore”. E’ questo il titolo del workshop che MagneticDays terrà al XIII Congresso Nazionale SISMeS (Società Italiana delle Scienze Motorie e Sportive) che si terrà dal 4 al 6 Novembre presso l’Università degli Studi di Milano.
Il programma congressuale prevede tre giorni intensi di dibattito e confronto sulle ultime novità in termini di ricerca e formazione applicate alle scienze motorie e sportive, oltre alla partecipazione di esperti del settore nazionali ed internazionali provenienti da Germania e Grecia.
Il workshop MagneticDays si terrà sabato 5 novembre (AULA 111) dalle 10:15 alle 11:00. Marco Sbragi (CEO MD) e Luca Bianchini (Head Coach MD), presenteranno l’evoluzione del JARVIS partendo dalla vision che tanti anni fa diede il là a questa meravigliosa avventura: realizzare soluzioni innovative per l’allenamento del ciclismo indoor.
“Lo strumento JARVIS è il corpo, il software è la mente e gli allenamenti sono l’anima del nostro lavoro – ha detto Marco Sbragi, CEO MD. Su questi tre pilastri – ha proseguito – si fonda la nostra ricerca continua che oggi abbraccia non solo l’indoor grazie a protocolli di test sempre più specifici e programmi di allenamento calibrati sui parametri fisiologici dell’atleta, ma anche l’outdoor con il nuovo software Coaching Cube“.
“Presenteremo alla comunità scientifica del SISMes il nostro lavoro che vede nell’allenatore una figura centrale e in continua evoluzione – ha detto Luca Bianchini, Head Coach MD – grazie anche all’ampia gamma di strumenti e attrezzature realizzate da MagneticDays per soddisfare le diverse richieste del mercato, dai centri fitness a quelli medici e riabilitativi”.
Un aereo nel circuito dei motori. MagneticDays è pronta a partecipare all’Italian Bike Festival 2022, il Salone Internazionale della Bici in programma nel weekend 9-11 settembre, che per la prima volta si svolge al Misano World Circuit. Negli ultimi anni, questa manifestazione è diventata la piattaforma leader in Europa per il mercato della bici e della mobilità dolce. L’evento, della durata di tre giorni, accoglie oltre 400 brand della bike industry che si incontrano tra loro, con i consumatori finali, i partner commerciali e i media. Ma IBF è anche il luogo dove vengono presentate novità, tendenze e innovazioni del mondo bike; un’occasione per generare network e confermare la propria leadership con il grande pubblico, mettendo al centro la passione per le due ruote in ogni sua forma. L’Italian Bike Festival, come sempre, include anche momenti di dibattito: non mancano, infatti, tavole rotonde e workshop su temi estremamente attuali come la mobilità dolce sostenibile e il cicloturismo.
Le novità MagneticDays all’Italian Bike Festival 2022
Dopo le esperienze più che positive del 2018, 2019, 2020 e 2021, MagneticDays si presenta all’Italian Bike Festival 2022 con un ventaglio di novità importanti, sia dal punto di vista di prodotto che, soprattutto, da quello commerciale: “Torniamo al Bike Festival per il quinto anno consecutivo – sottolinea l’azienda toscana – in una location unica del suo genere che si sposa ancora di più con la nostra storia, perché il JARVIS è nato dalla passione per i motori e la meccanica. A Misano presenteremo a tutti i visitatori la vasta gamma di prodotti per l’allenamento indoor, ma soprattutto i servizi di accesso al mondo MD con tante formule di ingresso semplici, pratiche e alla portata di tutti. Crediamo – conclude l’azienda – che il mercato dell’allenamento indoor si stia evolvendo verso un mercato di servizi. E allora, come nella nostra natura, cerchiamo di andargli incontro consapevoli del fatto che la qualità dei nostri prodotti ci permette di essere un’azienda trasversale capace di soddisfare le richieste e le esigenze più diverse”.
Le attività allo stand M7 MagneticDays
All’interno dello stand M7 MagneticDays (un gonfiabile 6×6 aperto su quattro lati) sarà possibile intrattenersi con tutto lo staff MD e osservare da vicino l’ampia gamma di prodotti e attrezzature per il ciclismo indoor. Oltre al JARVIS nelle sue colorazioni classiche (rosso, oro, black ed electric blue) e nelle tre colorazioni nuove, i visitatori potranno conoscere le caratteristiche delle nuove pedivelle indipendenti FORZA PURA Easy e Rehab, il calibro da biomeccanica con App dedicata, ma soprattutto assistere alle diverse presentazioni dell’intera gamma di nuovi servizi dedicati agli allenatori, ai clienti e a tutti coloro che decideranno di intraprendere un percorso di allenamento indoor e outdoor personalizzato, seguiti dal team MagneticDays. In particolare, si parlerà della nuova piattaforma di allenamento Coaching Cube, della formula Pay Per Use 2.0 per l’allenamento indoor e outdoor, e del nuovo servizio di allenamenti indoor HTT. Presenza fissa, oltre al CEO MD Marco Sbragi, anche quella del team di Coach MD con Simone Buracchi, Luca Bianchini e Alex Corsini. Ma non è tutto, perché durante l’Italian Bike Festival, tutti coloro che visiteranno lo stand M7 MagneticDays potranno partecipare a una CHALLENGE MD pedalando sul JARVIS e sfidandosi nella produzione di energia, con tanti gadget in regalo. Se passate a trovarci scattate una foto e taggateci su Facebook e nelle storie e post di Instagram!
L’analisi della variabilità cardiaca è l’ultima novità disponibile con la release 3.2.0 della App MagneticDays, online da oggi per iOS e Android. Questo nuovo aggiornamento introduce la lettura di un ulteriore dato utile per l’atleta e l’allenatore. Attraverso la frequenza cardiaca, infatti, possiamo capire quanto l’allenamento ha pesato rispetto al carico esterno (Watt espressi). Ma andiamo con ordine. Prima di tutto, ecco cosa fare per poter utilizzare questo nuovo parametro:
- avere il firmware JARVIS aggiornato alla versione 36
- avere la App MD WiFi aggiornata alla versione 3.2.0
- avere una fascia cardio MD o altra fascia in grado di registrare l’intervallo RR*
- avere eseguito 3 min all’inizio da fermi per monitorale il livello basale
- avere eseguito 3 min da fermi dopo l’allenamento per vedere la differenza rispetto al basale
- avere almeno l’80% della lettura dati disponibile (la App fornisce questa indicazione cambiando il colore dell’icona HRV durante l’allenamento: ROSSO per dati insufficienti, GIALLO per dati mediamente sufficienti, VERDE per dati sufficienti)**
*L’intervallo RR è il tempo che intercorre tra un battito cardiaco e l’altro, espresso in millisecondi.
**Dati riferiti alla lettura ottimale della frequenza cardiaca una volta indossata la fascia cardio.
La nuova funzione dell’analisi della variabilità cardiaca è inclusa di default negli allenamenti HTT. Ma vale una sola volta. In tutti gli altri casi (ripetizione dello stesso allenamento HTT, allenamento autogestito o autocalibrante, allenamenti propri o ricevuti da altri Coach), è necessario acquistare uno specifico pacchetto da 20 analisi sul nostro shop al costo di 25€. E sarà l’utente a scegliere quale allenamento analizzare. Nella pagina “activities” del proprio account personale, inoltre, sarà possibile visualizzare il numero di analisi a disposizione.
L’analisi della variabilità cardiaca in un allenamento indoor con JARVIS
“La variabilità cardiaca – spiega il Coach MD Luca Bianchini – è un parametro ormai consolidato nel tempo. Negli ultimi anni, grazie anche allo sviluppo dei software e della ricerca, si è potuto andare più a fondo nelle sue caratteristiche. L’analisi della variabilità cardiaca inserita in un allenamento indoor con JARVIS MagneticDays – continua Coach Bianchini – permette di avere uno strumento di valutazione in più sul monitoraggio dell’allenamento e sul controllo del recupero dell’atleta. L’analisi post allenamento permette di identificare altri parametri quali la frequenza respiratoria e/o la quantificazione del carico interno“.
Jacek Berruti è uno di quelli che il ciclismo ce l’ha nel sangue. Ha avuto un bravo maestro, papà Luciano, che gli ha trasmesso coraggio, lungimiranza, bontà e una passione sfrenata per la bicicletta nella sua essenza. Come mezzo per divertirsi, capace di creare unione tra le persone. Per questo, nel giorno del suo compleanno, condividiamo un suo piccolo racconto scritto di getto poco prima dell’inizio della primavera. Una riflessione legata ad vissuto in cui qualsiasi amatore si può ritrovare, coi suoi limiti umani, ma con la voglia di mettersi sempre in gioco. Perché il ciclismo – che si tratti di allenamento, gara o di qualsiasi situazione legata ad un sano agonismo – è soprattutto voglia di provarci ancora una volta, per godere di un momento magico che solo un telaio e due ruote sanno regalare. Buona lettura e.. tanti auguri Jacek!
“Come succede settimanalmente, esco da lavoro e la priorità è mettermi in movimento. Per staccare la spina e ricaricare le batterie. E’ sera, fuori è buio. Ho passato undici ore fuori casa, e su quell’attrezzo multicolore che è MagneticDays, cerco una fatica che mi fa sentire vivo davvero. Pronti, via: crema sopra sella, asciugamano, banda tergisudore e playlist giusta, si parte. Allenamento di intensità, lo percepisco subito: i battiti sono alti, il fiato diventa un po’ corto già nel riscaldamento. Passano i minuti, il gioco si fa duro, troppo. Al minuto 25 non bastano gli AC/DC a tutta nelle orecchie. Nemmeno la foto del Babbo davanti a me mi incita a resistere; talvolta insistere può essere nocivo: stacco, mollo e “ci vediamo domani”. Minaccio il JARVIS, di solito mollare non è un’opzione nei miei allenamenti indoor e outdoor. Ma così è, stavolta. Scendo.
Intanto mi convinco che forse ero troppo stanco per allenarmi. Meglio rispettare i tempi di recupero: metto in tasca, uso l’esperienza e riprovo il giorno dopo. Crema, playlist, bla bla bla: minuto 23 stavolta. Non ci siamo. Impreco, stacco, scendo e mi chiedo perché. Il piano alimentare che sto seguendo alla lettera può influire sulla prestazione? Sì, ho un piano alimentare: sto pedalando meno del mio solito e cerco di curare il fisico solo attraverso ciò che introduco.
Scrivo a Luca Bianchini, il mio Coach MD, uomo dall’esperienza infinita. Gli spiego l’accaduto. Mi dice che sono “a secco di carboidrati”, ed è normale che le mie prestazioni calino: bisogna capire dove si vuole arrivare. Così passo la palla al nutrizionista, che pazientemente mi spiega nei dettagli gli obiettivi di benessere e salute posti. Badate bene: ho detto benessere e salute, non performance o risultati, quelli li lascio a chi li cerca. Che se li raggiungo io, sarà solo un beneficio indiretto, un riflesso involontario.
Ritorno da Luca, che mi tara gli allenamenti con una percentuale di intensità minore, confermandomi che a breve, col cambio di passo alimentare, potrei avere belle sorprese. Non si finisce mai di imparare: questa è l’ennesima dimostrazione. Per gioco, ma non troppo, ho messo insieme un micro cosmo di sport-salute-benessere che mi ha aperto nuovi orizzonti. Sto facendo un po’ la cavia di me stesso e mi piace, mi diverte.
Ho gli attrezzi giusti, ho le persone giuste intorno a me e sono molto, molto fortunato. Per la cronaca: con il nuovo setup ho finito l’allenamento come avrei dovuto, come tutti si aspettavano. Il pavimento era di nuovo bello umido e il mio “ego” ha fatto un bel sospiro di sollievo. Che ogni tanto, conta ancora molto per sentirsi in pace con sé stessi”.
In occasione dell’Italian Bike Festival di qualche giorno fa, diversi sono stati i personaggi del mondo dello sport che hanno fatto visita allo stand MagneticDays per ritrovarsi insieme a tutto il team e fare due chiacchiere su allenamento indoor, preparazione ciclistica invernale e appuntamenti della stagione 2020/2021. Tra loro, anche Alessandro Vanotti, ex ciclista professionista con all’attivo 9 Giri d’Italia, 5 Tour de France, 5 Vuelta de Espana e 1 Mondiale, oggi testimonial e Coach MD. L’incontro è stato anche motivo per mettere a punto gli ultimi dettagli del Vanotti Cycle Camp 2020/2021, il progetto dedicato agli amatori che anche in questa nuova stagione offrirà la magia del ritiro di un team professionistico su strada, unita all’esperienza della vacanza attiva in bicicletta: “Allenarsi con qualità è possibile – ha detto Vanotti – ed è quello che cerco di trasferire ogni giorno a tutti coloro che pedalano con me. Ecco perché sono entrato a far parte della famiglia MD e di questo team; ho visto un livello altissimo sia dal punto di vista della preparazione tecnica che da quello umano, due ingredienti che porteranno sicuramente valore al mio progetto.”
Il Coach MD Luca Bianchini – che durante i camp supporterà Alessandro Vanotti – ha voluto approfondire con lui alcuni aspetti del Vanotti Cycle Camp, e ne è uscita una piccola intervista che riportiamo di seguito.
Tra poco prenderà il via il Vanotti Cycle Camp e verrò a darti il mio supporto. Come saranno organizzate le singole tappe?
Il tuo supporto e quello di MagneticDays sarà prezioso. I clienti, infatti, al loro arrivo saranno accolti da me e da te come staff MD e insieme valuteremo la loro condizione fisica in quel preciso momento, con l’obiettivo di costruire una base di lavoro per i giorni seguenti suddividendo il gruppo in base alle proprie necessità e al proprio carico/volume di lavoro. Questo ci permetterà di avere già degli ottimi dati di partenza da cui iniziare (Watt, Newton ed RPM specifici), che saremo in grado di utilizzare sempre al meglio per impostare le uscite su strada in maniera perfetta, vale a dire calibrata, “su misura”. Grazie a MD, infatti, ho in mano tutta una serie di dati incredibili, disponibili al momento prima di cominciare a lavorare col gruppo, che si trova da subito nelle migliori condizioni per vivere un’esperienza di ciclismo di qualità.
Quindi non solo una divisione in gruppo orientata in base alle proprie capacità ma mirata anche alla proiezione dei vari percorsi da strutturare?
Certamente, avremo sia la possibilità di strutturare due tipi di percorsi in base ai dati che raccoglieremo nel test incrementale, oppure pedalare uno stesso percorso in due gruppi differenziati secondo la propria condizione attuale, in modo che tutti riescano a divertirsi, fare gruppo e concludere l’uscita in maniera ottimale essendo soddisfatti del lavoro svolto. Inoltre, io sarò presente in tutte le uscite per dare qualche suggerimento tecnico da vicino e mettere tutti nelle migliori condizioni per migliorare il loro stare in bicicletta. Questo perché ognuno è diverso e ha una risposta diversa, e la cosa importante è lavorare bene, crescere e fare gruppo, proprio come in un vero team professionistico.
Cosa vuoi che riportino a casa gli atleti dopo aver vissuto il tuo camp?
Per prima cosa un’esperienza unica, dove tutti si sentano partecipi di un vero team sentendosi un po’ atleti professionisti, non a livello di prestazione ma di approccio alla tipologia di lavoro che sta dietro ad una squadra World Tour che si riunisce per preparare un grande appuntamento.
Il ciclismo, specie quello di oggi, non è solo pedalare ma è tanto di più. Qual è il tuo punto di vista?
E’ proprio per questo motivo che il tuo supporto al Vanotti Cycle Camp sarà specifico anche per quanto riguarda le sessioni di formazione serali dedicate alla metodologia di allenamento personalizzato indoor MagneticDays. Il camp, infatti, ha proprio come obiettivo il ciclista a 360 gradi, dunque, considerato non individualmente ma all’interno di una squadra. Oltre alla passione cerchiamo di dare qualcosa in più con appuntamenti dedicati alla formazione, in questo caso specifico grazie anche alla tua esperienza come Coach MD. L’obiettivo finale è quello di riuscire a captare in maniera precisa tutte le esigenze del gruppo, e anche qualcosa in più, sulla giornata trascorsa insieme. Vanotti Cycle Camp insieme a MagneticDays sono la differenza che fa la differenza!
Parliamoci chiaro: questo contenuto non ha un valore scientifico ma è il frutto del continuo scambio di opinioni (o brainstorming per usare un termine più aziendale) che avviene tra i Coach MagneticDays, persone con esperienze ed idee individuali sull’allenamento indoor. Da uno di questi confronti è nata la curiosità se un atleta potesse sostenere ripetutamente uno sforzo massimale all’interno di una sessione di test incrementale.
Una sfida a cui molti atleti sono sottoposti durante le gare, infatti, è quella di esprimere più volte la prestazione massima, magari avendo a disposizione solo pochi minuti per recuperare tra una ripetizione e l’altra. La potenza espressa in questi momenti generalmente è massimale. Ma erogare la massima potenza per pochi secondi, più volte, si chiama repeated sprint stability, descritta in letteratura scientifica come la capacità di un atleta di sostenere uno sforzo massimale più volte nel tempo con recuperi incompleti. Dunque, la nostra domanda è stata: “Un atleta è in grado di ripetere 3 volte un test incrementale massimale con un recupero attivo di 3 minuti?”
Spesso sono gli atleti a chiederci le cose più strane. Stavolta, però, questa curiosità è nata proprio dal dibattito interno tra noi Coach (il confronto è alla base del nostro lavoro): c’è chi sosteneva che eseguendo tre volte il test non si arrivasse alla stessa intensità, e chi invece che la potenza finale espressa fosse sempre la stessa. “Ipoteticamente – ci dicevamo – se è stato dato tutto nel primo test, nel secondo dovrebbe subentrare la stanchezza, un calo del glicogeno e un leggero stato di disidratazione, nonché la deriva cardiaca. Sempre ipoteticamente, il secondo test dovrebbe vedere espressa una potenza minore a discapito di una frequenza cardiaca uguale, mentre il terzo dovrebbe esprimere una frequenza cardiaca alta e una potenza di molto inferiore al primo test.”
Il dibattito si è così allargato, ma nessuno di noi aveva mai provato a verificare nel concreto cosa potesse accadere, anche perché non esistono ancora dati certi in letteratura scientifica che possano supportarci, dunque, non potevamo sapere da che parte pendesse la ragione. Così, grazie alle infinite possibilità offerte dai rulli per bici JARVIS, abbiamo deciso di far sostenere ripetutamente a qualche atleta uno sforzo massimale all’interno di una sessione di test incrementale, costruendo un allenamento al cui interno ci fossero tre test incrementali da 1 watt ogni 6 secondi. Per soddisfare la nostra curiosità, ma anche per capire davanti a che tipo di situazione potessimo trovarci, abbiamo coinvolto 10 persone, di cui 7 hanno concluso il triplo test, mentre solo in 3 si sono fermati al secondo. Ripetiamo che questo non è uno studio scientifico, ma una semplice e pura curiosità che abbiamo voluto tradurre nella pratica.
Sforzo Massimale e Test Incrementale: analisi dei dati
Per capire se poteva essere possibile sostenere uno sforzo massimale ripetuto 3 volte all’interno di un allenamento indoor sui rulli, abbiamo cercato di effettuare un’analisi dei dati il più precisa possibile. Nel grafico seguente possiamo vedere le varie fasi di esecuzione del test incrementale: riscaldamento, test 1:6 e recupero di 3 minuti, tutto ripetuto fino al completamento dei tre test e al defaticamento finale.
Nel secondo grafico notiamo invece che la frequenza cardiaca è salita allo stesso valore in tutti i test. Questo indica che gli atleti coinvolti hanno sempre dato il massimo. Inoltre, questi dati sono stati confrontati con i test precedentemente effettuati, rilevando le medesime caratteristiche di soglia cardiaca.
Anche il comportamento della cadenza è simile in tutti e tre i grafici, dunque possiamo affermare che i vari test incrementali sono stati eseguiti nello stesso modo (sempre riferendoci ai test precedenti).
Quali dati abbiamo ottenuto? Nella tabella seguente abbiamo riportato i valori massimi e di soglia dei sette atleti che hanno concluso il triplo test. Senza fare troppa statistica, possiamo notare che i valori massimali e i valori di soglia sono simili nelle tre prove (1 TEST, 2 TEST, 3 TEST). La differenza maggiore tra queste tre prove è dell’11%, con una differenza media del 4% tra i valori massimi e i valori di soglia.
Come possiamo utilizzare questi dati? Intanto abbiamo messo un primo punto, sfatando l’idea che ci siano differenze di potenza nelle tre prove, in particolare che la terza o la seconda siano inferiori alla prima. Non conosciamo i motivi per cui si riesca a ottenere sempre lo stesso risultato, ma sarà un’indagine da approfondire successivamente.
Facciamo un’autocritica costruttiva? Sicuramente questi esperimenti non hanno rigore scientifico e tanto meno statistico, inoltre, sono state coinvolte persone ben allenate. Bisognerebbe provare con un gruppo più ampio, standardizzare ulteriormente il riscaldamento, partire dalla stessa potenza per tutti e selezionare atleti con diverse capacità di soglia, per capire se chi è poco allenato manifesta lo stesso comportamento (così come si è notato nei tre atleti che hanno interrotto volontariamente l’esperimento al secondo test).
Quali riflessioni possiamo fare? La prima riflessione è che è proprio dal nostro confronto interno che nasce lo stimolo per sperimentare nel concreto situazioni reali che possono accadere in outdoor. La seconda riflessione è che noi Coach MD non diamo mai per scontato che una nostra idea sia necessariamente giusta; anzi, sperimentiamo continuamente sia nuove metodiche di allenamento che nuovi metodi di testare gli atleti, perchè un allenamento indoor con i rulli per bici JARVIS – sviluppato con la nostra metodologia di allenamento personalizzato – ci permette di lavorare come dei piccoli artigiani in un laboratorio, con l’obiettivo di trovare sempre nuove soluzioni efficaci per gli atleti e per il conseguimento dei loro obiettivi nel pieno rispetto della letteratura scientifica.
Quale obiettivo ottenere? L’obiettivo di ogni allenatore e atleta è quello di capire se gli allenamenti proposti contribuiscano ad un reale miglioramento della performance, intesa nel senso più ampio del termine. Per questo, se vuoi far parte di un gruppo di sperimentazione di nuove metodiche di allenamento, puoi scrivermi una mail a [email protected]!
Visto che il lockdown durerà almeno fino al prossimo 4 maggio, abbiamo pensato di darvi qualche ulteriore suggerimento per affrontarlo al meglio. Ci sono vari scenari possibili in termini di consigli nutrizionali per quanto riguarda l’allenamento indoor. Abbiamo chiesto il parere alla Dr.ssa Annalisa Faè, farmacista e consulente nutrizione ProAction che da qualche giorno è anche online con il suo blog dedicato alla donna sportiva con contributi scritti solo da donne sportive: “Le calorie spese in questo periodo sono inferiori a quelle della solita routine di allenamenti, poi, anche gli orari possono cambiare: c’è chi dorme di più e si allena all’ora di pranzo e chi riesce a mantenere i soliti ritmi.” E allora quali sono gli scenari che si possono presentare? Vediamoli insieme!
Consigli nutrizionali per l’allenamento Indoor | ORA DI PRANZO (dopo circa 3 ore dalla colazione)
Tra i consigli nutrizionali della Dr.ssa Faè da poter seguire prima, durante e dopo la sessione di allenamento indoor dell’ora di pranzo abbiamo:
- Colazione: tè abbondante (utile per l’idratazione perché non serve bere solo acqua o sali minerali a ridosso degli allenamenti ma è importante l’assunzione di liquidi durante tutta la giornata) + 5/6 fette biscottate con marmellata e una manciata di mandorle;
- Per 60 minuti di allenamento alta intensità (sedute di forza e variazioni di ritmo): acqua in borraccia e bere ogni 15 minuti fino a finire una borraccia da 500 ml. A fine allenamento un po’ di frutta fresca e aminoacidi essenziali se l’allenamento è stato particolarmente intenso, con aggiunta di magnesio;
- Oltre i 60 minuti di allenamento: in borraccia acqua con 1 misurino (o cucchiaio) di sali minerali, non serve esagerare con le quantità, soprattutto durante l’allenamento indoor, perché possono provocare fastidi allo stomaco. Dopo la prima ora assumere 1 gel a base di carboidrati (maltodestrine e fruttosio, non destrosio) se la sessione di allenamento si dovesse prolungare per almeno altri 40 minuti.
Consigli nutrizionali per l’allenamento Indoor | POMERIGGIO (dopo circa 4 ore dal pranzo)
Tra i consigli nutrizionali della Dr.ssa Faè da poter seguire prima, durante e dopo la sessione di allenamento indoor al pomeriggio abbiamo:
- 90 minuti prima della seduta di allenamento indoor: spuntino con un barretta energetica (carboidrati e proteine), oppure mandorle e un frutto, oppure un piccolo panino al latte con dell’affettato magro. La cosa importante è non esagerare con le quantità, dal momento che il dispendio energetico è minore rispetto agli allenamenti abituali, in quanto mancano tutte le variabili ambientali (aria, km, dislivello, e le normali abitudini di vita di tutti i giorni).
- Per 60 minuti di allenamento alta intensità (sedute di forza e variazioni di ritmo): acqua in borraccia e bere ogni 15 minuti fino a finire una borraccia da 500 ml. A fine allenamento un po’ di frutta fresca e aminoacidi essenziali se l’allenamento è stato particolarmente intenso, con aggiunta di magnesio;
- Oltre i 60 minuti di allenamento: in borraccia acqua con 1 misurino (o cucchiaio) di sali minerali, non serve esagerare con le quantità, soprattutto durante l’allenamento indoor, perché possono provocare fastidi allo stomaco. Dopo la prima ora assumere 1 gel a base di carboidrati (maltodestrine e fruttosio, non destrosio) se la sessione di allenamento si dovesse prolungare per almeno altri 40 minuti.
“L’atleta amatore che non riesce a rinunciare all’allenamento sui rulli per bici – dice la Dr.ssa Annalisa Faè – non deve modificare le sue abitudini, anzi, perfezionarle. E’ importante, infatti, che egli ponga attenzione alla disidratazione, andando quindi ad anticipare la sete bevendo a intervalli regolari prima, durante e dopo l’allenamento indoor; e non solo! Introdurre liquidi durante tutta la giornata (sotto forma di tè, frutta fresca, verdura e acqua) e aumentare le dosi di sale (meglio iodato) nei condimenti, può essere di aiuto nel recuperare minerali dopo una sessione particolarmente intensa. Molti non lo sanno ma
quello che principalmente si elimina col sudore è il sodio, elemento di cui il sale è la fonte principale nell’alimentazione. Ricordiamoci, inoltre, che le sedute di allenamento indoor non sostituiscono le uscite in outdoor; e come dice il Coach MagneticDays Luca Bianchini, è necessario dosare le forze e usare il buonsenso, per non incorrere nel fenomeno di overreaching, anticamera dell’overtraining.”