Da qualche settimana abbiamo introdotto una piccola modifica all’interno degli AUTOTEST MagneticDays. Intanto cominciamo col ricordare cosa sono gli AUTOTEST: gli autotest sono protocolli di test incrementale a disposizione (gratuitamente) di tutti i clienti/utenti MD proprietari di un account sul nostro sito, da utilizzare per scegliere il miglior range di parametri fisiologici quando si tratta di scrivere un allenamento o pedalare i nostri Allenamenti Autogestiti, oppure semplicemente per conoscere il proprio stato di forma dopo un periodo di inattività.
Ad ogni AUTOTEST MagneticDays (sette in totale) corrisponde un livello presunto di soglia (elaborato su base algoritmica) e, in ognuno, cambia sia il riscaldamento che lo start del test incrementale. In cosa consiste la modifica? Fino a poco tempo fa, il recupero dell’atleta era un recupero attivo, vale a dire che dopo essere arrivato al massimo wattaggio sopportabile, il freno si apriva per dare la possibilità di recuperare pedalando. Da oggi, invece, il recupero è passivo (zona gialla del grafico sottostante), vale a dire che l’atleta recupera “da fermo” per tutta la durata decisa dall’allenatore. Abbiamo voluto definire questa modalità indice di recupero, ovvero la capacità del cuore di ridurre la frequenza cardiaca al termine di un esercizio. La velocità con cui il cuore torna ad una bassa frequenza indica l’efficienza del sistema cardiocircolatorio. Si ritiene che l’indice di recupero rifletta l’equilibrio di riattivazione del sistema nervoso parasimpatico e l’inibizione del sistema nervoso simpatico[1].
Le cellule devono ricostruire ATP durante il recupero
E’ necessario che le cellule ricostruiscano ATP (Adenosina trifosfato) dopo lo sforzo, e questo processo avviene durante il recupero. Nei primi 10 secondi è a carico del sistema anerobico a-lattacido (la re-sintesi dell’ATP per mezzo dell’enzima creatin fosfato kinasi). Successivamente – fino ai 30 secondi circa – si attiva il sistema anaerobico lattacido (scissione del glucosio con produzione di ATP e acido lattico). Dai 30 secondi in poi, per il ripristino viene coinvolto maggiormente il sistema aerobico.
I tre indici di recupero (IDR) riportati nel report che il Coach MagneticDays invia all’atleta dopo ogni blocco di allenamenti, indicano l’efficienza dei sistemi energetici al termine di uno sforzo massimale come può essere un test di potenza incrementale. Inoltre, indicano la capacità di recupero dell’atleta nelle tre aree e in generale. Questo permette al Coach MD di poter calibrare ogni sessione di allenamento indoor personalizzato anche con i relativi recuperi studiati ad hoc.
Gli indici di recupero nel report MagneticDays
Gli indici di recupero evidenziati nel report MagneticDays sono:
- IRD AA: Indice Di Recupero Anaerobico Alattacido, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo dell’enzima creatin fosfato kinasi (CPK);
- IDR AL: Indice Di Recupero Anaerobico Lattacido, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo della glicolisi anaerobica;
- IDR AE: Indice Di Recupero Aerobico, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo del Ciclo di Krebs;
- IDR GENERALE: Indice Di Recupero GENERALE, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo di tutti e tre i sistemi.
Come leggere l’indice di recupero
Per leggere l’indice di recupero si deve tenere a mente quanto segue: Il numero indicato nel report corrisponde alla pendenza della retta di regressione lineare intercettata attraverso i punti esaminati dal Coach MD. Un numero basso corrisponde ad una scarsa capacità di recupero, viceversa, con un numero alto l’atleta ha una buona capacità di recupero. I numeri presi singolarmente sono avulsi dall’interpretazione. Per comprendere se l’allenamento indoor personalizzato ha ottenuto i suoi effetti è necessario confrontarli con i parametri di un test incrementale successivo. E questo rientra fra i tanti plus del servizio coaching MagneticDays.
E’ cominciata stamattina alle 9:30 sulle sponde del Lago di Scanno (L’Aquila) – il più grande bacino naturale della Regione Abruzzo famoso per avere la forma di un cuore – il primo tentativo al mondo di Guinness World Record nel Cross Triathlon, 30×30: ovvero 30 volte (una al giorno) il percorso dell’XTERRA Italy, gara di cross triathlon considerata da diversi anni la più dura del circuito internazionale XTERRA, brand multisport del triathlon “off-road” con 300 eventi in tutto il mondo. La tappa italiana. che dal 2013 si svolge proprio a Scanno, nel cuore verde d’Europa, doveva disputarsi nel weekend 18-19 luglio ma, causa coronavirus, è stata annullata. Così, il triatleta di origini ciociare e bolognese d’adozione Emanuele Iannarilli, gareggerà in solitaria – 1 volta al giorno per 30 giorni – su 1,5 km di NUOTO, 30 km e 1300 metri di dislivello in MTB e 10 km e 450 metri di dislivello di TRAIL RUNNING per i sentieri e le vie dell’antico borgo di Scanno.
MagneticDays – con il suo sistema di allenamento indoor – è sempre stato parte integrante nella pianificazione degli allenamenti di Emanuele, supportandolo anche durante la preparazione di questo tentativo di record del mondo, pensato e sognato ben prima del Covid-19 come un’occasione per amplificare la visibilità di una specialità del triathlon che si svolge a stretto contatto con la natura. Durante la fase di lockdown, ad esempio, i rulli per bici JARVIS ha aiutato Emanuele non solo con sedute specifiche costruite ad hoc sui suoi reali valori, ma anche a replicare il percorso e tutte quelle condizioni di difficoltà che si possono incontrare su un tracciato tecnico come quello di Scanno, allenandolo su segmenti specifici. Di passaggio in azienda verso il borgo aquilano (tra i più belli d’Italia), Emanuele ha ritirato il suo JARVIS loggato “30for30” che verrà utilizzato tutti i giorni prima della partenza a nuoto e dopo la conclusione della gara, con un programma di riscaldamento e defaticamento studiati appositamente per lui dal Coach Alessandro Martelluzzi.
A Emanuele ed il suo staff, il più grande in bocca al lupo da tutto il TEAM MD!
Un segnale di speranza e ripartenza in una città, Bergamo, tra le più colpite dall’emergenza Covid-19. Alessandro Vanotti – considerato uno dei migliori gregari del ciclismo moderno (da Vincenzo Nibali a Ivan Basso) e uomo fondamentale nelle strategie di gara di grandi team come Liquigas e Astana – riparte dalla sua città. Nel 2020, infatti, MagneticDays avrebbe dovuto affiancare Vanotti in tutte le tappe dei Vanotti Cycle Camp, il format che offre agli amatori la magia di un classico ritiro di un team professionistico su strada e l’esperienza della vacanza alla scoperta del territorio. Poi, l’emergenza sanitaria coronavirus ha annullato tutti i programmi, obbligando ad una riprogrammazione di tutti gli appuntamenti ma aprendo anche a nuove opportunità come, ad esempio, il servizio a domicilio.
Proprio da questo nuovo modo di vedere le cose a cui siamo stati obbligati dall’emergenza Covid, nasce il progetto Vanotti Cycle Camp Lab, una training room all’interno di Pianeta Bici a Romano di Lombardia (Bergamo) dove tutti gli atleti Vanotty Cycle Camp, ma anche chi vorrà essere seguito con programmi di allenamento personalizzato, potranno usufruire della professionalità di Alessandro e Maurizio Vanotti e della tecnologia offerta da MagneticDays, per un allenamento indoor a supporto dell’outdoor.
“Il ciclismo moderno ha bisogno di innovazione – ha detto Alessandro Vanotti – e MagneticDays è riuscita a fare più di un passo in questi termini, con un prodotto e una metodologia in grado di ottimizzare con qualità ogni singolo allenamento aiutando chiunque a riscoprire sia il piacere di andare in bicicletta che la bellezza di ottenere risultati tangibili. In attesa di ritrovarci a lavorare insieme durante i camp, stiamo ultimando i preparativi del Vanotti Cycle Camp Lab (manca la parete frontale in legno laminato dove andranno montati due monitor grandi) che include una postazione JARVIS + ROLL BAR + TAPPETO e un’altra JARVIS + LA BIKE + TAPPETO. Abbiamo constatato come gli amatori siano sempre più desiderosi di avere un supporto costante e qualitativamente superiore. In questo modo ci auguriamo di dare un servizio ulteriore anche grazie alla presenza di MagneticDays. L’inaugurazione ci sarà il 27 giugno prossimo e abbiamo già diverse prenotazioni. L’obiettivo è allenare lo specifico in indoor per poi finalizzare nel weekend, su strada, tutto il lavoro svolto.”

Le applicazioni per mobile rappresentano uno dei maggiori casi di successo del panorama del mobile marketing, nel mondo e in Italia. Mettendo da parte le tante statistiche a disposizione in rete, è sotto gli occhi di tutti come la App, nella sua essenza, sia diventata uno strumento di valore a disposizione di aziende e utenti proprietari di smartphone o tablet che la scelgono sempre più per soddisfare i bisogni e le necessità più varie. E il mondo dello sport, più di tanti altri, non è immune alla crescita costante dell’utilizzo delle App, complice anche i grandi passi in avanti che la tecnologia informatica continua a compiere. Lo sappiamo bene anche noi di MagneticDays, che lavorando nel mondo dell’allenamento del ciclismo indoor, abbiamo puntato fin da subito su ricerca e sviluppo (caratteristiche nel DNA aziendale), dedicando energie e risorse a creare e implementare giorno dopo giorno la App MD WiFi e permettere a tutti i nostri utenti un’esperienza di allenamento indoor unica sotto tutti i punti di vista, decisamente superiore a quella – se pur sempre valida – ottenibile con il nostro software per Windows.
Considerando quindi da un lato le tante funzioni a disposizione della App MD WiFi e, dall’altro, il continuo sviluppo di smartphone e tablet, abbiamo preso in considerazione i tanti feedback che ci sono arrivati in questi ultimi mesi, confrontandoli anche coi dati a nostra disposizione. Più del 70% utilizza costantemente la App MD WiFi contro la restante percentuale che preferisce allenarsi da PC. L’unico “limite” (se così possiamo chiamarlo) nell’allenamento indoor via App MD WiFi è dato dalla dimensioni di smartphone e tablet, che molto spesso non permettono una visualizzazione della schermata ad hoc. Per questo, suggeriamo di effettuare lo Screen Mirroring, ovvero collegare il proprio device ad un monitor o una TV (NO PC) attraverso un cavo HDMI-USB. A questo proposito, da qualche giorno sul nostro e-commerce sono disponibili tutta una serie di cavi di alta qualità che è possibile acquistare per effettuare lo Screen Mirroring e vivere un’esperienza di allenamento indoor davvero al top, anche a livello visivo.
La bicicletta è resiliente perché si adatta al cambiamento. Con questa consapevolezza Sabrina Schillaci affronta la terza edizione della RACE ACROSS LIMITS, totalmente rivoluzionata a causa dell’emergenza Covid 19. ITALIAN RIDE | Gregari in staffetta sarà un viaggio in bici per l’Italia un po’ diverso nella forma – vista la non possibilità di creare assembramenti – ma certamente ancora più carico emotivamente. L’intento è sempre lo stesso da tre anni a questa parte: offrire una possibilità concreta di cura a bambini prematuri e disabili supportando la COME COLLABORATION ONLUS attraverso una raccolta fondi che quest’anno vedrà la partecipazione di 20 gregari, uno per regione, che da dal 30 maggio al 18 giugno pedaleranno in rappresentanza delle regioni italiane raccontando le bellezze del nostro Paese e portando con sé un messaggio di speranza e solidarietà. MagneticDays ha sposato il progetto RACE ACROSS LIMITS fin dalla prima ora, mettendo a disposizione di Sabrina Schillaci i rulli per bici JARVIS e tutta la metodologia di allenamento personalizzato HTT sviluppata dal team di Coach. Tra gli Special Guest di questa avventura anche grandi nomi del ciclismo come Gilberto Simoni (due volte vincitore del Giro d’Italia) e Massimo Debertolis (Campione del Mondo MTB Marathon) che hanno accolto con grande entusiasmo l’invito a donare chilometri e fatica al progetto.

“MagneticDays – sottolineano il CEO Marco Sbragi e il Responsabile dell’Area Tecnica Simone Buracchi – sta lavorando da due anni fianco a fianco di Sabrina per supportarla con test e allenamenti personalizzati cuciti su misura e pensati per le sue caratteristiche di ciclista di lunghe distanze. Se prima per Sabrina la bici poteva rappresentare un tallone d’Achille, oggi è il suo punto di forza. I valori e i riscontri che otteniamo continuamente, indicano un cambio netto nella prestazione, nella continuità di rendimento e nella capacità di recupero. E non dimentichiamo anche il forte impatto che un sistema come MagneticDays ha sull’allenamento mentale dell’atleta, obbligandolo ad adattarsi continuamente a nuovi stimoli. Quest’anno, poi, saremo ancora più coinvolti vista anche la partecipazione del nostro responsabile digital che pedalerà la tappa umbra il 3 giugno, e che stiamo allenando per sfruttare al meglio le sue caratteristiche fisiche.”
Così Sabrina Schillaci: “E’ stato abbastanza semplice adattare la RACE ACROSS LIMITS di quest’anno ad una versione che fosse in linea con ciò che sta accadendo e che ha cambiato in maniera definitiva la nostra visione di quotidianità. Il nuovo viaggio avrà un sapore diverso, una sfida attraverso i limiti – anche territoriali – previsti dai regolamenti, con una lunga staffetta che attraverserà tutta l’Italia. Io seguirò giorno dopo giorno ogni gregario, pedalando su un tracciato analogo a quello dello staffettista, nella mia Lombardia. Nonostante l’emergenza Covid 19 abbia obbligato tutti noi a cambiare abitudini, l’idea di tornare a pedalare mi rende molto felice. Supererò abbondantemente i 2000 km nella sola Lombardia e non oso pensare quanta altimetria dovrò affrontare. Vivo in una zona bellissima, piena di specchi d’acqua cristallina, circondati da cime montuose, con località e salite rese famose dai giri classici del ciclismo come il Giro di Lombardia e alcune tappe storiche del Giro d’Italia, tanto impegnative quanto affascinanti dal punto di vista paesaggistico. La sfida sarà importante anche questa volta, considerando poi il fatto che, come tutti, anche io provengo da due mesi di allenamento indoor. L’efficacia di MagneticDays l’ho già sperimentata in altre occasioni e questa volta sarà ancor più determinante.
Sono davvero molto emozionata, anche per le numerose richieste ricevute per farmi da gregario in questo viaggio. Se avessi detto di si a tutti, probabilmente sarei stata in giro un paio di mesi. Da qui la necessità di fare una selezione e la scelta è caduta su chi, negli anni precedenti, ha svolto fisicamente il ruolo di gregario. Io passerò, simbolicamente, il testimone a Martina che è stata la mia compagna di viaggio verso Santiago de Compostela nel 2018 e che l’anno scorso, essendo in maternità, non ha potuto fare. In Lombardia i compagni di viaggio non mi mancheranno – penso a Roberto Maggioni (Campione di Ciclismo su pista) e Johnny Cattaneo (giovane talento della MTB) e tanti amici mi stanno proponendo itinerari a me sconosciuti.“

Ce l’hanno chiesto in molti durante questo periodo, così abbiamo deciso di approfondire – in modo semplice – i concetti di CAMBIO VIRTUALE e ROUTE, due ulteriori possibilità offerte da MagneticDays per diversificare l’allenamento indoor.
CAMBIO VIRTUALE: attraverso la App MD WiFi è possibile utilizzare i tasti +/- presenti sul display (oppure il tasto ottico) per selezionare il rapporto che si ritiene più idoneo ad affrontare il percorso. Al cambio virtuale si accede dal menù della App cliccando su My Account, dove è possibile modificare a proprio piacimento il numero dei denti della corona o dei pignoni virtuali. Il cambio virtuale può essere utilizzato con ZWIFT, nella Crono Newton di un allenamento HTT (se abilitato dal Coach MD) – dove avete la possibilità di modificare l’intensità dell’allenamento nell’ordine di 0,5 Newton come se aveste a disposizione ulteriori “corone” – e nella modalità ROUTE (percorso);
MODALITA’ ROUTE: sul JARVIS è possibile pedalare tutti quei percorsi importati direttamente nel proprio account MD come file .tcx o .gpx; a cosa serve questa funzione? Ecco un esempio. In basso è rappresentato il percorso dell’IRONMAN KLAGENFURT. Come può essere utilizzata questa traccia all’interno di un allenamento indoor con MagneticDays? Chiaramente non è pensabile svolgere 180 km (o altra lunghezza superiore ai 35) sui rulli per bici, quindi, ecco qualche suggerimento al riguardo dato dal nostro Coach Luca Bianchini:
- una ROUTE (intesa come percorso reale) può essere utilizzata, per esempio nel triathlon, a pezzettini di 30/40 km (1h / 1h30′) come simulazione T1 (nuoto + primi km in bici) o T2 (ultimi km in bici + corsa);
- si possono pedalare tratti singoli di una ROUTE con l’obiettivo di percepire le sensazioni muscolari del percorso;
- una ROUTE (o parte di essa) può essere utilizzata come allenamento di fondo lungo.
Una foto sul tetto dell’azienda (in stile La Casa Di Carta) con vista su una soleggiata Val di Chiana, mascherine total black con logo ricamato e distanziamento sociale. Così MagneticDays ha inaugurato ieri, 4 maggio, la 2 Fase Coronavirus, riaprendo produzione e uffici dopo il lockdown, periodo durante il quale è stato comunque assicurato il servizio ai clienti attraverso una politica di smart working (già attiva in azienda) fatta di assistenza software, comunicazione ed eventi social come le dirette Facebook dell’allenamento domenicale in compagnia del Coach MD Luca Castellone (collegato da Milano), che hanno raggiunto una media organica di 10500 account unici con punte di oltre 4000 views. Inoltre è stata assicurata anche l’attività commerciale online mantenendo invariati tutti i costi degli articoli presenti nell’e-commerce e assicurando le spedizioni in tempi comunque rapidi vista la situazione di emergenza straordinaria.
“Continuiamo a guardare al futuro con speranza, ottimismo e tanta voglia di ripartire – dichiara l’azienda in una nota – consapevoli della forza di un gruppo resiliente, resistente e capace di far fronte agli imprevisti con ingegno e creatività, caratteristiche da sempre presenti nel DNA di noi toscani.”
WE’RE BACK!
Siamo tornati in azienda. Dopo due mesi in smart working in cui abbiamo fatto il massimo per farvi sentire un po’ meno isolati. Siamo tornati pieni di entusiasmo e nel pieno rispetto di tutte le regole imposte per questa Fase 2. Oggi c’è un bel sole che riscalda tutta la Val di Chiana; vogliamo che sia questo il nostro migliore augurio per tutti voi. Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati. E ci saremo ogni giorno.
Visto che il lockdown durerà almeno fino al prossimo 4 maggio, abbiamo pensato di darvi qualche ulteriore suggerimento per affrontarlo al meglio. Ci sono vari scenari possibili in termini di consigli nutrizionali per quanto riguarda l’allenamento indoor. Abbiamo chiesto il parere alla Dr.ssa Annalisa Faè, farmacista e consulente nutrizione ProAction che da qualche giorno è anche online con il suo blog dedicato alla donna sportiva con contributi scritti solo da donne sportive: “Le calorie spese in questo periodo sono inferiori a quelle della solita routine di allenamenti, poi, anche gli orari possono cambiare: c’è chi dorme di più e si allena all’ora di pranzo e chi riesce a mantenere i soliti ritmi.” E allora quali sono gli scenari che si possono presentare? Vediamoli insieme!
Consigli nutrizionali per l’allenamento Indoor | ORA DI PRANZO (dopo circa 3 ore dalla colazione)
Tra i consigli nutrizionali della Dr.ssa Faè da poter seguire prima, durante e dopo la sessione di allenamento indoor dell’ora di pranzo abbiamo:
- Colazione: tè abbondante (utile per l’idratazione perché non serve bere solo acqua o sali minerali a ridosso degli allenamenti ma è importante l’assunzione di liquidi durante tutta la giornata) + 5/6 fette biscottate con marmellata e una manciata di mandorle;
- Per 60 minuti di allenamento alta intensità (sedute di forza e variazioni di ritmo): acqua in borraccia e bere ogni 15 minuti fino a finire una borraccia da 500 ml. A fine allenamento un po’ di frutta fresca e aminoacidi essenziali se l’allenamento è stato particolarmente intenso, con aggiunta di magnesio;
- Oltre i 60 minuti di allenamento: in borraccia acqua con 1 misurino (o cucchiaio) di sali minerali, non serve esagerare con le quantità, soprattutto durante l’allenamento indoor, perché possono provocare fastidi allo stomaco. Dopo la prima ora assumere 1 gel a base di carboidrati (maltodestrine e fruttosio, non destrosio) se la sessione di allenamento si dovesse prolungare per almeno altri 40 minuti.
Consigli nutrizionali per l’allenamento Indoor | POMERIGGIO (dopo circa 4 ore dal pranzo)
Tra i consigli nutrizionali della Dr.ssa Faè da poter seguire prima, durante e dopo la sessione di allenamento indoor al pomeriggio abbiamo:
- 90 minuti prima della seduta di allenamento indoor: spuntino con un barretta energetica (carboidrati e proteine), oppure mandorle e un frutto, oppure un piccolo panino al latte con dell’affettato magro. La cosa importante è non esagerare con le quantità, dal momento che il dispendio energetico è minore rispetto agli allenamenti abituali, in quanto mancano tutte le variabili ambientali (aria, km, dislivello, e le normali abitudini di vita di tutti i giorni).
- Per 60 minuti di allenamento alta intensità (sedute di forza e variazioni di ritmo): acqua in borraccia e bere ogni 15 minuti fino a finire una borraccia da 500 ml. A fine allenamento un po’ di frutta fresca e aminoacidi essenziali se l’allenamento è stato particolarmente intenso, con aggiunta di magnesio;
- Oltre i 60 minuti di allenamento: in borraccia acqua con 1 misurino (o cucchiaio) di sali minerali, non serve esagerare con le quantità, soprattutto durante l’allenamento indoor, perché possono provocare fastidi allo stomaco. Dopo la prima ora assumere 1 gel a base di carboidrati (maltodestrine e fruttosio, non destrosio) se la sessione di allenamento si dovesse prolungare per almeno altri 40 minuti.
“L’atleta amatore che non riesce a rinunciare all’allenamento sui rulli per bici – dice la Dr.ssa Annalisa Faè – non deve modificare le sue abitudini, anzi, perfezionarle. E’ importante, infatti, che egli ponga attenzione alla disidratazione, andando quindi ad anticipare la sete bevendo a intervalli regolari prima, durante e dopo l’allenamento indoor; e non solo! Introdurre liquidi durante tutta la giornata (sotto forma di tè, frutta fresca, verdura e acqua) e aumentare le dosi di sale (meglio iodato) nei condimenti, può essere di aiuto nel recuperare minerali dopo una sessione particolarmente intensa. Molti non lo sanno ma
quello che principalmente si elimina col sudore è il sodio, elemento di cui il sale è la fonte principale nell’alimentazione. Ricordiamoci, inoltre, che le sedute di allenamento indoor non sostituiscono le uscite in outdoor; e come dice il Coach MagneticDays Luca Bianchini, è necessario dosare le forze e usare il buonsenso, per non incorrere nel fenomeno di overreaching, anticamera dell’overtraining.”
Andare forte in salita è uno degli obiettivi di tanti amatori del ciclismo, mountain bike e triathlon. Il recente periodo di lockdown ha posto molte domande a tutti gli sportivi alle prese con l’allenamento indoor sia per tenersi in forma che per non perdere quanto di buono fatto fino alla fine febbraio. Nel periodo precedente la fase 2, la domanda postami più frequentemente è stata: “Riuscirò ad andare forte in salita come prima”?
La mia risposta, breve e rassicurante, è sempre stata: “Certo che si, anzi, andrai più forte”! La replica, a dire il vero poco convinta, spesso è stata: “Come faccio ad andare forte in salita se non pedalo in salita?”. A questo punto, mi sono armato di alcuni principi della Fisica fornendo una risposta dettagliata che condivido per iscritto con voi.
Ipotizziamo un atleta di 70 kg di peso e una bicicletta di 7 kg con 2,2 kg di peso aggiuntivi tra vestiti e borracce. In salita, alla velocità di 30 km/h, calcoliamo circa 195 Watt. Questi Watt servono per vincere le resistenze (sezione frontale, attrito e pendenza le principali) e mantenere la velocità. A parità di velocità (30 km/h) – con una pendenza dell’1% – dobbiamo erogare 261 Watt; al 2% 327 Watt, al 3% 293 Watt. Se vogliamo mantenere la potenza costante di circa 200 Watt dobbiamo adeguare la velocità: con una pendenza dell’1% andremo a 26 km/h, al 2% a 23 km/h, al 3% a 19,5 km/h. Come possiamo notare da questi semplici conti, a parità di wattaggio deve necessariamente modificarsi la velocità. Come esposto precedentemente, i tre fattori principali che influenzano l’avanzamento sono:
a) sezione frontale (chiamata anche drag), che aumenta proporzionalmente alla velocità;
b) forza di gravità (che aumenta all’aumentare della pendenza);
c) attriti come quelli generati dai vecchi cuscinetti, dalle ruote sgonfie o dalla catena sporca.
Nella tabella sottostante ho riassunto i numeri esposti poche righe fa con l’aggiunta dei fattori gravità e drag.
Pendenza
(%) |
Velocità
(Km/h) |
Potenza
(Watt) |
Gravità
(% sul totale) |
Drag
(% sul totale) |
Altro
(% sul totale) |
0 % | 30 | 195 | 0 | 81 | 19 |
1 % | 26 | 191 | 30 | 54 | 16 |
2 % | 23 | 200 | 50 | 36 | 14 |
3 % | 19,5 | 194 | 65 | 23 | 12 |
Come si può notare, all’aumentare della pendenza aumenta l’influenza della forza di gravità, mentre al diminuire della velocità il drag diminuisce. Il 3% di pendenza è una salita facilmente pedalabile per molti ciclisti. Ho fatto l’esempio della stessa persona per semplificare i conti; sappiamo, infatti, che il peso complessivo del sistema “ciclista-bicicletta-vestiti” influisce sul rapporto peso/potenza.
Tornando alla domanda iniziale “come andare più forte in salita” molti sono i consigli che si possono trovare in rete, dai suggerimenti tecnici a quelli sull’allenamento con varie ripetute. Una cosa, però, accomuna tutti questi consigli, ed è sintetizzabile in una frase: per andare forte in salita bisogna aumentare la potenza di soglia.
In condizioni normali, infatti, affrontiamo una salita lunga all’intensità del fondo medio, che sappiamo essere intorno all’80% della nostra FTP. Il nostro ciclista preso ad esempio dovrebbe avere una soglia di circa 250 Watt. Se facciamo un ragionamento logico, aumentando la potenza della soglia anaerobica del 5%, passiamo a 262 Watt che all’80% fanno 210 Watt. In termini di velocità siamo a 20,5 km/h al 3%, vale a dire 1 chilometro all’ora in più rispetto al nostro avversario o rispetto alla condizione precedente. Siamo migliorati!
Il concetto da tenere sempre a mente è che 200 Watt in salita o 200 Watt in pianura sono sempre gli stessi, quello che cambia è la velocità. Quindi, la domanda iniziale dovrebbe essere: “Ha senso allenarsi in salita per andare forte in salita”? Suppongo che la risposta inizi ad essere chiara, ma facciamo un’altra considerazione. Quando ci si allena con le ripetute in salita si possono fare ripetute più o meno lunghe. L’intensità diminuirà proporzionalmente alla durata della ripetuta. Quando si scende sotto la soglia lo stimolo allenante non è più rivolto all’incremento della potenza di soglia ma alla capacità di durata nel tempo. È un fattore utile e necessario anche questo, ma essere performanti “al medio”, non ridurrà di un secondo il tempo di percorrenza della salita.
Per stimolare il corpo ad aumentare la soglia è necessario fornire stimoli intorno e oltre la potenza di soglia, come facciamo per esempio noi di MagneticDays attraverso la metodologia di allenamento personalizzato HTT che si esprime sui rulli per bici JARVIS. La domanda che vi faccio ora – considerando quanto detto – è: “E’ possibile dunque andare forte in salita con l’allenamento indoor”? Nell’allenamento indoor abbiamo 8+1 vantaggi che ci aiutano a lavorare sul miglioramento della FTP. Vediamoli nel dettaglio:
- Escludiamo i fattori limitanti della prestazione (forza di gravità, drag e attriti vari);
- Abbiamo un’efficienza biomeccanica ottimale;
- Escludiamo cronometri, tabelle da seguire e percorsi ideali da cercare;
- Tariamo le intensità in base alle nostre capacità;
- Evitiamo inversioni a U in curva e discese folli per rientrare nei tempi di recupero;
- Abbiamo l’erogazione costante della potenza di lavoro e la conseguente ottimizzazione della cadenza;
- Abbiamo l’ottimizzazione dei tempi di allenamento;
- Sfidiamo i nostri compagni di squadra la domenica anziché pensare alle ripetute;
- I protocolli HTT sono allenamenti personalizzati mirati al miglioramento delle prestazioni e del benessere.
Concludendo vi chiedo: “Per andare forte in salita bisogna fare salita”? Personalmente sono convinto che si debba lavorare sul miglioramento delle prestazioni individuali, utilizzando un metodo di allenamento ideale e avendo pazienza e fiducia per un periodo di tre settimane, tempo minimo per apprezzare i risultati. Poi, se si vuole, nulla vieta di inforcare la bici e andare ad allenarsi in salita.
PS: Il calcolo del rapporto peso/potenza (i famosi Watt/Kg di peso corporeo), sono contemplati nella categoria “forza di gravità”. Quando siete in outdoor è OBBLIGATORIO calcolare il peso corporeo vestiti prima di uscire e sommarlo al peso della bicicletta con le borracce piene. Nelle uscite, infatti, è quello il peso complessivo del sistema. Nell’allenamento indoor la forza di gravità è pari a zero, quindi è sufficiente fare la divisione pesandovi “come mamma vi ha fatto”. Non lasciatevi fregare da quelli che fanno i conti Watt/Kg prendendo in considerazione solo il peso corporeo. Si tratta di un espediente per gonfiare i numeri, non quello che insegna la Fisica.
E’ online nella sezione App del nostro sito l’aggiornamento del nuovo firmware JARVIS che introduce il supporto al protocollo Bluetooth FTMS. Vediamo insieme quindi, cosa era possibile prima e cosa sarà possibile adesso una volta eseguita la procedura di update.

PRIMA
- JARVIS compatibile con Bluetooh FTMS SOLO con Zwift e SOLO su iPhone/iPad;
- 4-25 e 6-30 NON COMPATIBILI in Bluetooth FTMS.
ADESSO
- JARVIS compatibile in Bluetooth FTMS con tutte le piattaforme, sia Android che iOS (ad eccezione – al momento – di Rouvy AR per problemi non dipendenti da noi);
- 4-25 e 6-30 NON COMPATIBILI in Bluetooth FTMS.
IN FUTURO
- Estensione della compatibilità Bluetooth con tutte le piattaforme anche per i modelli 4-25 e 6-30, sia per Android che per iOS.
In questo momento storico tante persone stanno dedicando molto più tempo all’allenamento indoor. Lo sport aiuta a trascorrere meglio le giornate, a rinforzare la mente, ottimizzare i tempi e a tenersi in buona condizione. Siamo all’ipotetico giro di boa, pronti per cominciare una discesa che però dovrà vederci lucidi e con le mani sui freni. Alcune persone, infatti, cominciano a manifestare segni di impazienza nel voler uscire, e questa impazienza si trasforma anche in una ipercinesia in termini di allenamento. È risaputo che l’attività sportiva crea dipendenza e farne a meno per molto tempo provoca degli effetti collaterali paragonati all’astinenza di sostanze come il tabacco. Il rimedio salutare, quindi, è continuare a praticare sport ma senza andare incontro al fenomeno dell’overreaching che gli scienziati definiscono come un “accumulo di stimoli, allenanti o non, che sfocia in un decremento a breve termine della capacità prestativa, con o senza segni o sintomi correlati (fisiologici o psicologici) di un cattivo adattamento, e dove il recupero della capacità prestativa può richiedere diversi giorni o settimane”.
Il Coach MagneticDays Luca Bianchini ci offre un interessante spunto di riflessione: “Se in una normale attività quotidiana lo sport riveste una parte del tempo dedicato, in questo periodo la percentuale aumenta. I rischi indotti da un aumento dell’attività fisica in casa sono a volte spiacevoli. L’intensità dell’ora di allenamento indoor è certamente maggiore di quella outdoor e questo implica dei tempi di recupero maggiori. L’eccessiva sudorazione porta ad uno stato di disidratazione cronico che deve essere necessariamente compensato. Il ritorno all’omeostasi a volte è più lungo rispetto al normale. I primi disagi che si stanno osservando a causa dell’aumento dell’attività fisica sono latenti – continua Coach Bianchini – ma ad un occhio attento non passano inosservati. Se prima ci si allenava 3 o 4 volte a settimana ora ci si allena 7 giorni su 7. Il nostro fisico non è abituato a questo tipo di frequenza di allenamento e risponde con la fatica. Il primo organo a darci un segnale di questo stato è il cuore. La frequenza cardiaca fatica a scendere adeguatamente durante le fasi di recupero. Rimane sempre alto durante il riposo. Negli sforzi massimali, poi, stenta a raggiunge i picchi abituali. E’ qui che entra in gioco l’utilizzo del cardiofrequenzimentro, uno strumento prezioso che ci aiuta in questa analisi. Quelli più evoluti forniscono la variabilità cardiaca, un dato che permette di valutare l’effettivo recupero. Le sensazioni a volte sono ingannevoli, la mancanza di serotonina è uno stimolante più forte rispetto al buon senso. Se non si fornisce la giusta attenzione al recupero, al termine di questo periodo ci saranno molte persone che soffriranno di un sovraffaticamento cronico. Questo stato è il preludio al sovrallenamento, meglio conosciuto come overtraining, che è una vera patologia.”
Come evitare l’overreaching
Prendendo spunto dalle ultime parole del Coach Luca Bianchini, come si può evitare l’overreaching? E quali sono sono le pratiche consigliate? “Innanzitutto – continua Coach Bianchini – la modulazione dei carichi di allenamento: ad ogni allenamento ad alta intensità è necessario intervallare due allenamenti di recupero dove la frequenza cardiaca o i watt di riferimento rimangono sotto le indicazioni della zona 2 o sotto il 70% della frequenza cardiaca di soglia. Inoltre, è consigliabile bere più acqua del solito, non tutta insieme, ma aumentando il consumo di almeno mezzo litro (anche un litro) nell’intera giornata. Il corpo necessita di acqua, non solo durante la seduta di allenamento indoor, ma anche subito dopo, dove è ancora meglio aggiungere in borraccia un preparato solubile di sali (magnesio e potassio) e aminoacidi essenziali da assumere per il recupero, così come è consigliabile assumere una bustina di sali di magnesio e potassio prima di coricarsi, per prevenire l’insorgenza di crampi notturni. Sembra scontato e anacronistico in questo periodo, ma sento l’esigenza di ribadire un concetto a cui tengo molto: è proprio durante il riposo che avvengono i miglioramenti, non durante l’allenamento. Il recupero è importante tanto quanto l’allenamento, se non di più. Seguire le indicazioni di un allenatore, infatti, è fondamentale per avere assicurata una gestione corretta degli allenamenti durante la settimana; anche perché, se vogliamo arrivare alla stagione agonistica al meglio della condizione, è necessario usare la testa, non solo le gambe.”
Dopo la firma del Dpcm del 22 marzo 2020, MagneticDays si attiene alle nuove restrizioni previste dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Per questo, l’attività di produzione si ferma fino al prossimo 3 aprile. Le spedizioni dei rulli per bici JARVIS saranno sospese da mercoledì 25 marzo. Sospesa anche l’assistenza hardware.
Restano attive l’assistenza software (nelle modalità e negli orari classici visionabili nell’area supporto del nostro sito), il servizio coaching e la comunicazione online dell’azienda. L’allenamento indoor non si ferma. Continuiamo a rimanervi a vicino e a pedalare con voi, consapevoli che ripartiremo tutti più forti di prima.
Il Team MagneticDays